ROMA – Pippo Baudo si è spento all’età di 89 anni, lasciando un vuoto profondo nel cuore della televisione e della cultura italiana. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo è stato per oltre sessant’anni un punto di riferimento assoluto per il piccolo schermo, accompagnando generazioni di spettatori con la sua eleganza e la sua instancabile passione per lo spettacolo.
Dagli esordi con “Settevoci” e “Canzonissima” negli anni Sessanta fino alla consacrazione negli anni Ottanta con “Domenica In”, “Fantastico” e le tante edizioni del Festival di Sanremo, il suo nome è diventato sinonimo stesso di televisione.
Accanto all’attività di conduttore, Baudo ha ricoperto anche ruoli di primo piano come direttore artistico di Canale 5 e della Rai, e ha guidato per anni il Teatro Stabile di Catania. Negli ultimi decenni ha continuato a reinventarsi, tra nuove trasmissioni, autobiografie e riconoscimenti, fino a ricevere nel 2021 il titolo di Cavaliere di Gran Croce.
Si è spento serenamente al Campus Biomedico di Roma, circondato dall’affetto dei suoi cari. II funerali si terranno nella sua amata Militello Val di Catania, mercoledì 20 agosto nella Chiesa di Santa Maria della Stella. La Rai trasmetterà in diretta su Tg1 le esequie, in programma dalle 15.30 alle 18.10.
Al Teatro delle Vittorie di Roma, luogo simbolo della sua carriera, è stata allestita la camera ardente per l’ultimo saluto del pubblico e del mondo dello spettacolo. Tra i primi ad arrivare questa mattina prima dell’apertura al pubblico, per dare l’ultimo saluto, il vicepremier Antonio Tajani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Mara Venier e Katia Ricciarelli, Gloria Guida, Gigi Marzullo e Max Giusti.
In tanti hanno voluto ricordare Pippo Baudo con parole affettuose e piene di gratitudine. Mara Venier: “Volevo molto bene a Pippo Baudo, credo che tutti quanti noi abbiamo imparato tanto da lui. Non era soltanto un conduttore, era uno showman totale, completo”. Katia Ricciarelli ha ricordato “il nostro è stato un vero amore”, mentre Roberto Benigni ha evocato “momenti di spettacolo prodigiosi”. Paola Cortellesi ha sottolineato “la generosità, l’amore per il talento” di quello che per lei è stato “il re della tv”.