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Jerome Powell può essere licenziato? Le opzioni legali di Trump

trump e powell

Nelle ultime settimane l’offensiva del presidente Usa al Capo della Federal Reserve è più serrata. Ecco quali sono i reali poteri del tycoon

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Nelle ultime settimane l’offensiva verbale del Presidente americano Donald Trump nei confronti del Capo della Federal Reserve (la “banca centrale” degli Stati Uniti), Jerome Powell, si è fatta più serrata. L’ultima, in ordine temporale, è arrivata ieri, durante la visita del Presidente filippo Ferdinand Marcos jr. a Washington: «Le persone non sono in grado di comprare una casa perché questo tizio è un tonto e tiene i tassi d’interesse troppo alti, probabilmente lo fa per ragioni politiche».

Al di là delle critiche verbali, sono ormai decine e decine i post social pubblicati dal Presidente in cui Trump rimprovera al capo della Fed la sua riluttanza ad abbassare i tassi d’interesse. Il tycoon ha anche trovato un nomignolo, come spesso fa, per Jerome Powell: Mr. Too late, Signor troppo tardi.

Se il licenziamento di Powell non sembra al momento essere all’ordine del giorno per il Presidente (al di là delle minacce), l’arsenale legale a disposizione di Donald Trump per rimuovere Jerome Powell dalla guida della Federal Reserve si rivela essere sorprendentemente limitato, anzi, non è nemmeno del tutto chiaro se il Presidente abbia, in fin dei conti, una tale prerogativa. Il Federal Reserve Act del 1913 sembra chiaro: i membri del Board of Governors possono essere rimossi dal Presidente solo for cause, ovverosia “per giusta causa”.

Licenziamento per giusta causa?

La definizione di “giusta causa” è stata storicamente interpretata in modo piuttosto restrittivo. Come stabilito dalla Corte Suprema nel caso Humphrey’s Executor v. United States, risalente al 1935, essa comprende esclusivamente «inefficienza, negligenza o cattiva amministrazione». Le divergenze di politica monetaria, come fra Trump e Powell, non costituiscono giusta causa per il licenziamento.

Il caso Humphrey’s Executor rappresenta per certi versi la pietra angolare della protezione legale per le agenzie indipendenti. Quando Roosevelt tentò di licenziare il commissario della Federal Trade Commission per divergenze politiche sul New Deal, la Corte Suprema intervenne con una decisione unanime di 9-0. Consapevole delle limitazioni legali, l’amministrazione Trump, secondo i media americani, sta cercando un pretesto nel progetto di ristrutturazione della sede della Fed, il cui costo è lievitato da 1,9 miliardi a 2,5 miliardi di dollari. L’amministrazione ha accusato Powell di «gestione ostentatamente stravagante» e possibili violazioni legali.

Le accuse su lussi non autorizzati

Le accuse si concentrano su presunti lussi non autorizzati: sale da pranzo Vip, ascensori privati, giardini pensili. Tuttavia, Powell ha respinto categoricamente queste accuse, chiarendo che gli aumenti di costo sono dovuti alla scoperta di quantità di amianto superiori alle aspettative, all’inflazione dei materiali da costruzione e alla necessità di scavare più in profondità per la falda freatica. Alcuni esperti legali concordano che i costi aggiuntivi della ristrutturazione non costituiscono “giusta causa” per il licenziamento. Come ha spiegato Lev Menand della Columbia Law School: «Non sembra esserci un caso valido qui. Devono esserci prove di cattiva condotta, e Powell avrebbe numerosi modi per contestare qualsiasi azione».

Crisi costituzionale senza precedenti

Se Trump procedesse al licenziamento di Powell, è molto probabile che si scatenerebbe una crisi costituzionale senza precedenti. Powell ha dichiarato che contesterebbe legalmente qualsiasi tentativo di rimozione, e con le sue considerevoli risorse finanziarie potrebbe sostenere una battaglia prolungata. Uno dei primi effetti sarebbe la paralisi dell’autorità. Ogni decisione presa da Powell come Chairman licenziato o da un sostituto nominato da Trump sarebbe contestata nei vari tribunali. La legittimità di chi guida la Federal Reserve rimarrebbe in dubbio per mesi, almeno fino al maggio 2026, quando scadrà il mandato di Powell.

Ironicamente, anche se Trump riuscisse a rimuovere Powell, questo non garantirebbe i tagli ai tassi di interesse desiderati. L’organo preposto a farlo è infatti il Federal Open Market Committee. Esso è composto da dodici membri, e Powell rappresenta solo un voto. Molti governatori, inclusi alcuni nominati dallo stesso Trump, valorizzano l’indipendenza della Fed e potrebbero resistere alle pressioni politiche che arriverebbero dall’amministrazione.

Licenziamento finirebbe davanti alla Corte Suprema

Quasi certamente, qualsiasi tentativo di licenziamento finirebbe davanti alla Corte Suprema. La decisione di maggio 2025 che riconosce lo status “quasi-privato” della Federal Reserve suggerisce che anche una maggioranza conservatrice presso la Corte Suprema, come è ora, potrebbe proteggerne l’indipendenza. La battaglia legale potrebbe durare anni, paralizzando nel mentre il sistema finanziario americano. Il tentativo di Trump di controllare la Fed attraverso il licenziamento di Powell si rivelerebbe molto probabilmente controproducente, danneggiando l’economia e creando l’instabilità finanziaria che l’indipendenza della Fed è progettata per prevenire.

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