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Gaza, al via trasferimento prigionieri. Ospedali pronti per gli ostaggi

Lunedì pomeriggio a Sharm el Sheikh, la cerimonia per la firma dell’accordo con al-Sisi e Trump. Senza Hamas né Israele


La cerimonia per la firma dell’accordo è prevista per lunedì 13, presieduta da Abdel Fattah al-Sisi e Donald Trump. Avverrà nel pomeriggio a Sharm el Sheikh e ci saranno i mediatori, Egitto, Qatar e Turchia, senza i rappresentanti di Israele e Hamas. Secondo fonti informate, l’accordo si basa sulle lettere di principio fornite separatamente da Israele, Hamas e i mediatori.

Alla cerimonia sono stati invitati tra i Paesi europei Italia (ci sarà la premier Giorgia Meloni), Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia e Ue. Per i Paesi arabi e islamici anche Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Pakistan, Indonesia.

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Iniziato il trasferimento dei prigionieri palestinesi

L’esercito israeliano ha avviato il trasferimento dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati nell’ambito dell’accordo di pace. Intanto circa 200 soldati statunitensi sono arrivati in Israele per supervisionare il cessate il fuoco: Washington precisa che nessuna truppa americana entrerà a Gaza.

Israele: “Camion con gli aiuti a Gaza”

Secondo l’agenzia israeliana Cogat, alcuni camion con aiuti umanitari sono entrati oggi nella Striscia di Gaza. Trasportano cibo, medicinali, carburante, gas da cucina e materiali per la riparazione delle infrastrutture.
Il Programma Alimentare Mondiale ha annunciato un incremento delle proprie operazioni e l’aumento del numero di panetterie attive nelle prossime settimane.

Protezione civile: “In 300 mila tornati a Gaza City”

Secondo la Protezione civile di Hamas, circa 300 mila palestinesi sono rientrati a Gaza City dall’inizio della tregua, ma mancano tende e alloggi per gli sfollati. Sono stati recuperati dalle macerie 150 corpi, mentre 9.500 persone risultano ancora disperse.

Cnn: rilascio degli ostaggi forse tra domenica e lunedì

Fonti della Cnn riferiscono che il rilascio degli ostaggi israeliani potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì, probabilmente da diverse località. La scadenza di 72 ore fissata per la liberazione è lunedì a mezzogiorno, ora locale. Si ritiene che dei 48 ostaggi ancora prigionieri, 20 siano vivi.

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Il suicidio del superstite del rave

Gli ospedali israeliani si preparano ad accogliere gli ostaggi. Sono state fatte prove generali, con diversi scenari e attori in azione. Purtroppo tragedie si aggiungono alla tragedia della guerra. Due anni dopo l’attacco del 7 ottobre nel quale è rimasto ferito e ha perso la compagna Mepal Adam, il 30enne Roy Shalev si è suicidato. Lo riporta Yedioth Ahronoth.

Il giovane, che in quel giorno si trovava al Nova Festival con la compagna 26enne, rimasta uccisa dai terroristi di Hamas, è stato trovato senza vita ieri in un’auto in fiamme vicino alla spiaggia di Poleg a Netanya. Lascia un padre, un fratello e una sorella. La madre si è suicidata poco dopo il massacro del 7 ottobre.

In un post su Instagram poche ore prima aveva lasciato un messaggio, chiedendo perdono: “Mi dispiace davvero, non riesco più a sopportare questo dolore. Nessuno di voi mi capirà mai e va bene così, perché non potete capire. Voglio solo che questa sofferenza finisca. Sono vivo, ma dentro tutto è morto”. 

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