UDINE – “Se abbiamo iniziato a parlare di play-off? Prima ci dobbiamo arrivare, pensiamo alla partita di domani”. Rino Gattuso mette subito le cose in chiaro. Sfumato il primo posto nel girone, ormai saldamente in mano alla Norvegia, l’Italia dovrà passare dagli spareggi per arrivare ai Mondiali del 2026 e per farlo dovrà mettere al sicuro la seconda piazza. Ecco perchè la gara di domani di Udine contro Israele non va presa sottogamba.
“Faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia – ha aggiunto il ct azzurro – Bisogna fare attenzione: è innegabile che hanno qualità con i due attaccanti esterni dentro il campo, hanno superiorità numerica perchè hanno giocatori che saltano l’uomo con facilità”. N
on si può però non parlare di tutto quello che c’è attorno, anche se gli sviluppi degli ultimi giorni hanno alleggerito la tensione. “Siamo felici che ci sia una tregua, vedere la gente che torna a casa, quel fiume di persone che tornano nella propria terra è emozionante, sono state immagini bellissime. Domani ci sarà gente fuori dallo stadio che contesterà, lo rispettiamo anche se dispiace per quelle famiglie che volevano portare i loro figli a una serata di festa. Ma avremo 10-11 mila persone dentro lo stadio e dobbiamo essere bravi noi a fargli venire voglia di incitarci e starci vicini. Se ho parlato alla squadra di questa situazione? No, abbiamo parlato solo della partita ma i ragazzi lo sanno che ci sarà un pò di gente fuori. Vedranno però anche quelli che sono dentro e ci concentreremo su quello che dobbiamo fare”.
Tornando al campo, avanti con i due attaccanti. “Avevo solo un dubbio, se riuscivamo a sopportarne il peso quando non avevamo la palla. Io sono contento non dei gol ma del lavoro che stanno facendo: rincorrono l’avversario, si sono fatti trovare pronti”.
In generale si respira un’altra atmosfera in casa azzurra. “Mi piace vedere come i ragazzi stanno insieme, come affrontano gli allenamenti. Abbiamo un percorso, sapevamo già due mesi fa che non possiamo sbagliare ma la crescita mi piace. Sappiamo che dobbiamo migliorare ma ci sono anche tante cose positive. Sono venuto qua e sapevo al 100% quello che volevo fare e ho provato a fare quello che sto facendo: lavorare con voglia, con senso di appartenenza, sto cercando di fare questo. E parlare quando si deve parlare: noi non parliamo per 24 ore di calcio, lo facciamo quando dobbiamo. A me da calciatore dava fastidio, mi gasavo con poco, mi dovevano lasciare tranquillo. Ma i meriti sono tutti dei giocatori, li vedo con voglia: Bastoni poteva andare via ieri e invece è andato via solo stamattina, Moise sapevamo che non recuperava ma è rimasto fino a pranzo per mangiare con la squadra”.
A proposito di Kean, Pio Esposito si candida a una maglia da titolare dopo l’ottima prova di Tallinn. “E’ un ragazzo semplice, di poche parole, che pedala molto forte – dice del giovane attaccante dell’Inter – Ha numeri, corre come un centrocampista, poi bisogna vedere: sabato ha giocato 70-75 minuti e non li aveva fatti finora, la partita dura 95 minuti, c’è chi gioca dall’inizio e dà il massimo per 50-60 minuti e poi ci sono gli altri che entrano e fanno la differenza”.
Per quanto riguarda il suo ruolo, “penso che ci sia tantissima gente che pagherebbe per essere qua. Io vivo come un sogno mettere questa maglia. Quando sono arrivato qui ho pensato agli allenatori che ho avuto, a Lippi, a Trapattoni, chi l’avrebbe mai detto che avrei avuto questa possibilità? La vivo così. E’ vero che mi sento a mio agio, ho vissuto 11 anni indossando questa maglia, ho ritrovato persone con cui avevo già lavorato insieme da calciatore e tante cose mi vengono facili. Mi sembra di stare a casa, è un sogno”.
Ieri il suo predecessore, Luciano Spalletti, lo ha definito l’uomo giusto per la Nazionale. “E’ un uomo molto schietto e quello che dice lo pensa, ho apprezzato quello che ha detto. E’ uno che quando parla non regala mai niente”, ha concluso Gattuso.
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