Gli azzurri si congedano dai mondiali di nuoto con l’ennesimo podio (6 in 7 gare) nella staffetta 4×1.5 km. Greg: «Siamo forti»
SINGAPORE – Argento Italia nella staffetta 4×1.5 chilometri ai mondiali di nuoto sull’isola di Sentosa. Il quartetto azzurro, formato da Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Marcello Guidi e Gregorio Paltrinieri chiude in 1h09’15“4, a 2“1 dai tedeschi con Rieder, Klemet e Gose e Wellbrock, che cala il poker d’oro dimostrandosi invincibile dopo un’anno olimpico tribolato. Azzurri sempre a podio nella specialità dal 2017 quando fu inserita nel programma con l’oro a Fukuoka nel 2023.
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È il sesto argento di squadra a Sentosa che conferma la densità e la qualità di un gruppo capitanato ancora da un superlativo Paltrinieri che chiude con tre argenti una rassegna iridata condizionata dai problemi al dito e dalle condizioni estreme di gara. È la diciannovesima medaglia mondiale in 8 edizioni per l’olimpionico che vive e si allena al centro federale di Ostia con Antonelli.
Un poker d’argento per la reginetta di Sentosa Taddeucci che fatica in seconda frazione lottando all’inseguimento delle più forti che avevo schierato gli uomini: «Speravo di fare un po’ meglio, però il distacco era questo, era inevitabile con gli uomini – spiega la 28enne fiorentina, allenata da Giovanni Pistelli e tesserata Canottieri Napoli e Fiamme Oro – Ho affrontato tre maschi tra i più forti al mondo tra cui Olivier e Klemet. Termina un mondiale stupendo. Sono felicissima».
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Un superlativo Guidi in terza frazione prende il testimone con 1’26 di svataggio dalla Germania poi il ventottenne cagliaritano accende i motori e recupera addirittura 1’11“ riportandosi a ridosso di Gose che lascia il testimone a Wellbrock: «Ho cercato di spingere ogni metro – spiega l’atleta di RN Cagliari e Fiamme Oro allenato da Ivan Sacchi, alla prima medaglia mondiale della carriera dopo due europee – Ho visto che ne avevo di più di Rasowsky e l’ho to puntando l’australiana e la francese. Ci tenevo a gareggiare in staffetta e con Paltrinieri, per me è un sogno che avevo da bambino. Già ci sono riuscito agli europei, ma arrivare secondi è il massimo. Era una promessa che c’eravamo fatti in Croazia due mesi fa con con Greg; l’abbiamo mantenuta», conclude il dottore in scienze economiche».
Raggiante dopo l’ennesimo testa a testa contro il fenomeno Wellbrock, Paltrinieri stavolta parte veloce e recupera i nove secondi di distacco dal panzer fino al testa a testa finale: «C’è crisi d’argento a Sentosa, ce lo siamo preso tutto noi – racconta sorridendo – Sapevamo che eravamo in lotta per qualcosa di importante. Siamo forti e l’abbiamo dimostrato. Le strategie diverse alla fine non cambiano molto i valori. La Germania era la squadra da battere e non ci siamo riusciti. Ho perso lo scontro diretto di medaglie con la Tadeucci, ma va bene così – continua Paltrinieri – Peccato per il dito e per la vasca, ma sarebbe stato duro restare per altre due settime con una routine cui non siamo abituati».
La Pozzobon che, abituata alle fatiche di maratone come Rio Coronda e Capri-Napoli, è stata più forte delle strategie e ha tenuto davanti gli azzurri sin dalle prime bracciate: «È stata una gara tosta e sono felicissima – dice la 32enne trevigiana – Il mio obiettivo era di dare il cambio a Ginevra il più avanti possibile, soprattutto davanti all’Australia, alla Germania e all’Ungheria. Ci sono riuscita – continua l’azzurra – Ho trovato la scia giusta e mi sono portata avanti. Eravamo tutti molto fiduciosi, super convinti, determinati».