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Wimbledon gran finale: Sinner cerca rivincita, Alcaraz il record

Jannik Sinner Carlos Alcaraz finale Wimbledon

Sabato la vittoria record di Iga Swiatek. Ieri il tennnis non rende onore alla tennista indiana uccisa dal padre per invidia. Oggi la finale

dalla nostra inviata

WIMBLEDON – I cancelli dell’Aeltc si apriranno stamani per l’ultima volta. Gli Championships finiscono qua, la nostalgia corre sottotraccia un po’ ovunque, nel personale e anche negli abitanti di un sobborgo che identifica se stesso con questo torneo. Sarà un finale col botto. Un finale da Wimbledon e da annali come sempre ogni anno questo torneo che è molto più che una faccenda di tennis. Un biglietto per la finale maschile di oggi può arrivare fin oltre i 23 mila euro, e questo dice tutto.

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Finale femminile davanti alle regine: il trionfo di Iga Swiatek

Prima di presentare la sfida Sinner-Alcaraz, l’attenzione vada al torneo femminile che vedeva in campo due esordienti per questa finale. Iga Swiatek e Amanda Asinimova.

Swiatek è ora la titolare del Venus Rosewater Dish, prima polacca a vincere il titolo e stabilire un nuovo record: vincere 6-0/6-0 in appena 57 minuti. Record accaduto nel 1911 con una partita durata qualche minuto in più.

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Lezione d’amore a Amanda Anisimova

Gli occhi del pubblico, nonostante il gioco martellante della polacca, erano tutti per Amanda Anisimova, 24 anni, ragazza di famiglia moscovita nata negli Stati Uniti che nonostante la giovane età ha già vissuto almeno tre vite, compreso il ritiro dal tennis ad appena 22 anni per poi tornare neppure un anno fa. In queste due settimane il pubblico di Church road ha imparato a conoscere schierandosi con lei.

Ieri Anisimova, alla sua prima finale Slam, non ha letteralmente capito dove fosse e cosa stava succedendo. Pietrificata ed emozionata, alla fine è scoppiata in lacrime chiedendo scusa per il 6-0/6-0 al Royal box che vedeva in prima fila la principessa Kate e il gotha del tennis femminile, Billie Jean King o Martina Navratilova, Martina Hingis e Simona Halep, Conchita Martinez e Garbine Muguruza.

Amanda Anisimova
Amanda Anisimova durante la finale di Wimbledon

“Nessun è perfetto – ha detto Amanda – occorre accettare di sbagliare e andare avanti: ecco cosa ho imparato da oggi”. Amanda è un’ottima giocatrice e questo dolore le sarà utile, presto. Magari già agli Us Open (fine agosto, l’ultimo slam di stagione) dove giocherà come top ten.

La tennista Radhika Yadav uccisa dal padre, silenzio a Wimbledon

Wimbledon però, ieri, ha perso una grossa occasione: mandare un messaggio di condanna per l’omicidio di una giovane tennista indiana.

Radhika Yadav
Radhika Yadav

Il killer è stato il padre che non sopportava il successo, anche economico, della figlia che aveva avviato una scuola di tennis di successo nei sobborghi di New Delhi. La ragazza si chiamava Radhika Yadav. Si era ritirata dal circuito professionista due anni fa per un problema alla spalla e aveva messo su una sua Accademia di tennis che stava andando benissimo. Il padre Deepak Yadav, 49 anni, ha confessato di averla uccisa perché stanco di essere deriso, definito “economicamente dipendente dalla figlia”. 

Wimbledon, Billie Jean King, chiunque, ieri avrebbe potuto spendere una parola per la vita di questa collega. Non ci ha pensato nessuno. Peccato.

Allenamenti nei campi di Aorangi per Sinner e Alcaraz

L’Aeltc si prepara ora per la grande finale maschile. Ieri mattina i due singolaristi si sono allenati nei campi di Aorangi. Sinner nel campo 8, il più lontano possibile da fotografi e giornalisti, Alcaraz sul campo 2, in bocca a telecamere e telefonini e taccuini. Mr Riservatezza il primo, Mr Sorriso il secondo. A un certo punto si sono anche incrociati e si sono dati “il cinque” , la foto del giorno.

Jannik Sinner con Carlos Alcaraz dop gl allenamenti
Jannik Sinner con Carlos Alcaraz dop gl allenamenti

La rivalità tra questi due campioni sta alimentando narrazioni, tifoserie, i fan di uno o dell’altro. Che poi vuol dire i cultori di due stili di vita così diversi, opposti. Jannik è il ragazzo che sussurra alle montagne dove è nato e ne sa decifrare i silenzi. Carlos è il ragazzo dell’isola baciata dal sole, che surfa le onde e si muove con un clan di amici e famigliari. Due personalità così rendono la sfida ancora più affascinante la sfida.

I numeri dei due campioni

I numeri la rendono perfetta. Ventitre anni Jannik, ventidue Carlos, numero 1 il primo (e resterà tale anche dopo questa finale a prescindere da chi la vincerà), numero 2 lo spagnolo. Gli scontri diretti vedono lo spagnolo in testa per 8 vittorie a quattro. Le ultime cinque sfide sono tutte a favore di Alcaraz (Parigi e Roma 2025; China Open, Bercy e Roland Garros 2024) su superfici diverse.

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Inutile dire che la sconfitta più choccante è stata un mese fa a Parigi. Sull’erba però vinse Sinner, in quattro set, correva l’anno 2022, quarto turno degli Championships. Per entrambi si annunciano, in caso di vittoria, una sfilza di record. Se vince lo spagnolo diventa il quinto giocatore dell’era Open (dal 1973) a vincere per la terza volta di fila Parigi e Wimbledon, re della terra e re dell’erba. Prima di lui solo Borg, Federer, Djokovic e Sampras. Anche il terzo giocatore già giovane, dopo Borg e Becker, a vincere tre titoli a Wimbledon. Le statistiche sfornano paginate di record.

Finalisti in campo alle 16 (17) italiane.

Per Sinner sarebbe la prima volta di un italiano oltre che l’italiano più vittorioso di sempre negli Slam. Oggi alle 16 (le 17 in Italia) saranno in campo. “50 e 50” dice coach Vagnozzi. Si ricomincia da dove s’era rimasti: 8 giugno 2025, centrale del Philippe Chatrier, Parigi. Sinner chiede una rivincita. E l’ha ottenuta subito, appena un mese dopo.

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