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Cocciaretto, il sorriso di Wimbledon: «Tennisti depressi? Uscite»

Elisabetta Cocciaretto

L’Azzurra di 24 anni, battendo l’americana Volynet, approda al terzo turno. Sinner vince ancora: «Dovrei sorridere di più, ci sto lavorando»

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Dice Jannik Sinner che “sì, è vero, dovrei sorridere un po’ di più al pubblico, conquistarlo e coinvolgerlo. Lo farò, ci sto lavorando. Attenzione però perché certi avversari si nutrono di pubblico”. Il ragazzo è più che amabile ma diciamo che la comunicazione non è ancora l’aspetto forte del suo profilo. Dovremmo tutti andare a lezione da Elisabetta Cocciaretto. A cominciare da Zverev, Tsitsipas e poi Berrettini, Musetti, Paolini , Bronzetti, e i tanti “semidepressi” del circuito professinistico del tennis che qui agli Championships, una volta sconfitti magari anzitempo, confessano il loro malessere.

“Devo fermarmi un po’ e resettare molte cose” ha confessato al limite delle lacrime Jasmine Paolini. “Non ho mai sentito tanto vuoto e solitudine dentro di me” disse l’altra sera il numero 3 del mondo dopo essere stato eliminato al primo turno dal numero 70 del mondo. E allora sentiamo questa ragazza italiana di 24 anni, che due anni fa è stata n.33 del mondo ma l’anno scorso ha saltato mezza stagione per via di un paio di virus, anche polmonari, che l’hanno tenuta ferma per mesi. Ieri, battendo l’americana Volynet con un agile 6-0/6-4, è approdata per la prima volta al terzo turno dello slam sull’erba.

“Non credo sia giusto palare di depressione nel nostro caso. Lavoriamo e guadagniamo facendo lo sport che amiamo. Noi tennisti però viviamo in una bolla che rischia di diventare ossessiva. Il mio consiglio quindi è di provare ad uscirne il più possibile, vedere cosa c’è intorno a noi: gente che lavora e magari fa la stessa cosa da 35 anni alla stessa scrivania, gente che fatica e pure non ha grandi mezzi, gente che sta male. Che diritto abbiamo noi di essere depressi?”. Grazie Elisabetta. Per inciso, la ragazza marchigiana è anche studentessa di Giurisprudenza, ha dato sedici esami e sono undici quelli mancanti. Si vuole laureare perché “mi va di finire le cose”.

Per inciso Cocciaretto al primo turno aveva eliminato la n.3 del mondo, un’altra americana Jessica Pegula. E, a proposito di vivere o meno in una “bolla”, “quel giorno mio padre mi ha mandato l’emoticon con il pollice in sù. Una volta ha preso 30 e lode ad un esame mi ha fatto delle feste pazzesche”. Elisabetta Cocciaretto è il sorriso azzurro di questo torneo sull’erba. Insieme a Cobolli, Bellucci e gli altri che vanno avanti al posto dei favoriti. Il tennis di Elisabetta, sempre stato fluido e potente nonostante la normalità del fisico, è diventato all’improvviso anche molto efficace. Senza paura. Vincente. Poi ogni torneo è una storia a sé e già il prossimo turno contro la svizzera Bencic (n.35) sarà un’altra storia. “Ma io ora faccio il mio gioco, tiro e vado anche avanti. Non mi curo di chi c’è dall’altra parte”.

Non c’è dubbio che la notizia di giornata sia la vittoria e quindi il passaggio al terzo turno di Jannik Sinner che ha sbrigato la pratica Vukic in un’ora e 40 minuti (6-1/6-1/6-3). In un torneo che ha clamorosamente dimezzato le teste di serie – ieri Wimbledon ha salutato uno dei favoriti nonché eroe di casa Jack Draper quasi umiliato dal 37 enne Marin Cilic, ex n.3 ma oggi 83 – vedere il numero uno del mondo che gestisce con sicurezza ogni match è certamente una buona notizia per gli appassionati. E anche per gli organizzatori. Anche perché dall’altra parte del tabellone Carlitos Alcaraz fa cose molto simili sebbene in match più complicati.

Vedere Sinner è sempre un’esperienza del terzo tipo per fluidità e potenza (al netto di qualche errore gratuito dalle parti della rete che non dovrebbe fare) ma anche il secondo turno è stato più di una seduta di allenamento. In questa fase del torneo sono altre le partite che appassionano. Quella di Flavio Cobolli contro la matricola inglese, ripescata dagli States, John Pinnington Jones, 21 anni e n.233 del mondo ma solo perché, giocando per il team universitario negli Usa, non può giocare come professionista.

Cobolli, n.24 del mondo, 22 anni, è un altro che sa regalare sorrisi intorno a se. Non è facile e meno che mai scontato. È romano e forse quello aiuto. È ironico e quello forse perché è nato a Firenze. Ieri per esempio ci ha raccontato le sue disavventure con la casa affittata a Wimbledon: “Abbiamo preso una sòla…”. Non solo è troppo calda, “arredata con freschissimi divani in pelle e letti scomodi tanto che una notte mi sono infilato in frigo per abbassare la temperatura”, adesso è stato cancellato il contratto dobbiamo cercarne un’altra”. Anche questo è un modo per rompere la bolla del tennis.

Mattia Bellucci è un altro personaggio che sa come bucare la “bolla”: 24 anni anche lui, ama leggere Dostoievskij e Murakami e segue la moda, nello specifico lo street style. Con Elisabetta Cocciaretto condivide un’altra ritualità: le conversazioni one to one, cioè con se stesso, mentre gioca. Amano ragionare con se stessi tra un quindici e l’altro. Oggi giocherà contro Camion Norrie, un mancino come lui, e tenterà per la prima volta l’accesso al quarto turno di uno slam. Avanti al terzo turno anche Darderi e Lorenzo Sonego, la partita più bella giornata vinta in quattro set contro il georgiano Bashilashvili, il mattatore di Musetti.

“Sono contento perché nel quarto set ha saputo fare più cose e diverse dalle aspettative. Un giocatore ritrovato Sonego. E tornato nei primi cinquanta al mondo e domani troverà Brandon Nakashima, testa di serie n.29. anche lui ha saputo bucare la “bolla” nel momento più buio coltivando una sua passione: cantare. Bucare la bolla significa uscire e anche rientrare.

Il tabellone maschile, orfano di tante teste di serie, apre due autostrade al numero 1 e 2 del mondo: Sinner dovrebbe giocare la semifinale contro Djokovic, il Goat oramai 38enne che sta giocando con una leggerezza che non poteva avere da numero 1. Il torneo di Alcaraz sembra ancora più semplice: in semifinale troverà Fritz. Se non ci saranno altre sorprese.

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