Nel discorso finale alla kermesse di Fratelli d’Italia, la premier separa il voto referendario dalla tenuta dell’esecutivo: «Non pensate a me. Votate per i vostri figli»
Giorgia Meloni chiude Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia che da nove giorni si svolge Roma. Sala piena fin dal mattino per l’ultimo discorso affidato alla presidente del Consiglio, affiancata sul palco dai leader del centrodestra: Antonio De Poli (Udc), Maurizio Lupi (Noi Moderati), Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia).
Nel suo intervento, Meloni rivendica Atreju come spazio di confronto aperto: «È il luogo in cui tutte le idee hanno diritto di cittadinanza, dove il valore delle persone si misura sui contenuti». Ringrazia i leader dell’opposizione che hanno partecipato — da Conte a Calenda, passando per Renzi, Bonelli e Magi — e lancia la stoccata sull’assenza della segretaria Pd Elly Schlein: «Il presunto campo largo lo abbiamo riunito noi».
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Trump, Abu Mazen e Greta Thunberg
La premier affronta il tema del possibile disimpegno degli Stati Uniti: «Per ottant’anni abbiamo appaltato la nostra sicurezza pensando fosse gratis. Non lo era». Rivendica una linea di autonomia europea, ribadendo che «la libertà ha un prezzo» e che l’Italia preferisce una «costosa libertà» a una «servitù apparentemente comoda». Confermato il sostegno all’Ucraina:
«La pace non si costruisce con le canzoni di John Lennon, ma con la deterrenza»

Meloni poi ringrazia il presidente palestinese Abu Mazen per la presenza ad Atreju, respingendo le accuse di complicità in genocidio rivolte al governo. Sulle critiche di Greta Thunberg, replica: «Siamo ancora dalla parte giusta della storia». E per quanto riguarda l’Europa rivendica l’impegno per rafforzare la difesa europea e per costruire in Ue maggioranze alternative a quelle che, a suo dire, hanno prodotto «scelte deliranti». L’obiettivo resta un’Europa capace di dialogare con gli Stati Uniti «da pari a pari».
Famiglia, scuola e merito
Ampio spazio ai temi identitari: Meloni difende il ruolo dei genitori nell’educazione dei figli e la norma sul consenso informato per l’educazione sessuale a scuola. «I figli non sono dello Stato né dell’ideologia», afferma. Sulla scuola rivendica il principio del merito: «Chi rifiuta l’orale alla maturità per protesta è libero di farlo, ma viene bocciato».
Giustizia e referendum
Per finire invita gli italiani a sostenere la riforma della giustizia al referendum: «Votate per voi stessi e per il futuro della nazione». Rivendica una linea dura su sicurezza e criminalità: «Basta lassismo, è il tempo delle regole». La chiusura è con un messaggio diretto agli elettori:
«Al referendum fregatevene della Meloni. Questo governo durerà fino a fine legislatura. I governi passano, le leggi restano. Votate pensando ai vostri figli».









