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Netanyahu: in caso di grazia non mi dimetterò

In una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Merz, il numero uno israliano dice che anche ottenendo la grazia non ha intenzione di lasciare la politica


In una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che non lascerà la politica se il presidente Isaac Herzog gli concederà la grazia per porre fine al processo per corruzione che lo vede coinvolto. Netanyahu e Merz si sono incontrati oggi a Gerusalemme.

Le fasi del negoziato

Il numero uno dello stato ebraico ha poi aggiunto che la fase uno del processo di pace è giunta quasi al termine e presto si potrà dare avvio alla fase due. “Abbiamo completato la prima parte, la fase uno” del piano, “ci siamo quasi”. Rimane ancora da sciogliere il noto del corpo dell’ultimo ostaggio, il sergente maggiore Ran Gvili, di cui Netanyahu ha auspicato la consegna in tempi stretti. La terza fase invece, ha poi aggiunto aggiunto il premier israeliano, consisterà nella “deradicalizzazione di Gaza”.

L’ipotesi dei due Stati

Per quanto riguarda la possibilità di costruire uno Stato palestinese, Netanyahu ha ribadito il suo no. Uno Stato palestinese avrebbe di mira soltanto “la nostra distruzione a due passi da casa”, ha detto il premier israeliano. Le parole di Netanyahu erano in diretto disaccordo con quelle di Merz, più possibilista rispetto alla soluzione dei due popoli in due Stati. Netanyahu ha ammesso infatti: “abbiamo un punto di vista diverso, ovviamente, perché lo scopo di uno Stato palestinese è distruggere l’unico e solo Stato ebraico”.

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