Home / Notizie / Apre Atreju targata Meloni e diventa il centro della politica

Apre Atreju targata Meloni e diventa il centro della politica

MELONI

Prende il via la kermesse di Fratelli d’Italia di Atreju. Tanti gli ospiti attesi, da Abu Mazen a nomi dello spettacolo come Raoul Bova e Mara Venier


La cerimonia

E’ stato Giovanni Donzelli, responsabile Nazionale dell’Organizzazione di Fratelli d’Italia, a tagliare il nastro di Atreju, che dà ufficialmente il via alla kermesse di Fratelli d’Italia in programma nei giardini di Castel Sant’Angelo, a Roma, fino al 14 dicembre. Oltre a Donzelli presenti alla cerimonia anche il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso e la ministra della Famiglia della natalità e delle pari opportunità, Eugenia Roccella, i capogruppo Lucio Malan, e quello e Galeazzo Bignami. Poi Fabio Rampelli, deputato e vicepresidente della Camera, Arianna Meloni, capo della segreteria politica di FdI.

Il bullometro

Ad Atreju è stato installato un “bullometro”, con i voti alle “parole d’odio della sinistra”. Si tratta di un pannello lungo circa dieci metri in cui compaiono alcune dichiarazioni che hanno animato il dibattito pubblico negli ultimi mesi e relative valutazioni. Maria Elena Boschi guadagna un 3 in “originalità” e un 10 in “livore”, per la frase “c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le donne”. Poi spunta Francesca Albanese, con la sua frase “Condanno l’aggressione alla Stampa ma sia un monito”, voti 2 e 3, Maurizio Landini (“Giorgia Meloni è una cortigiana”, originalità 1, livore 10, “ha fatto sciopero dell’educazione”) e Piergiorgio Odifreddi (“Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa”, originalità 2, livore 10).

Il Pantheon

Atreju ospita anche un altro pannello illustrativo sugli autori del Pantheon culturale di destra. Si tratta del corredo di figure che hanno interpretato “l’egemonia dei valori”, come recita il descrittivo, “anteponendo il coraggio, l’egoismo e la libertà a ogni loro logica politica”. Vi compaiono figure come Guglielmo Marconi che incarna l’egemonia della tecnica, Gabriele D’Annunzio della poesia, Ettore Majorana della scoperta, Simone Veil delle radici, Edith Stein dell’amore, Amedeo Guillet dell’avventura, Pier Paolo Pasolini della tradizione, Nicola Calipari del dovere, Sammy Basso del coraggio e Charlie Kirk delle idee

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

EDICOLA