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Cop30 ambiente, accordo al ribasso in Brasile. Aiuti ai paesi più poveri

La Cop30 ha approvato un accordo in cui non si fa menzione di un progressivo abbandono dei combustibili fossili, ma si esorta ad aumentare l’impegno per contenere l’innalzamento delle temperature. Quasi 200 paesi hanno sottoscritto il documento sul clima al vertice di Belem, in Brasile, nonostante le perplessita’ dell’Unione Europea, che aveva chiesto maggiori misure per l’eliminazione graduale dei derivati dal petrolio e dal carbone.

Accordo all’unanimita’ dopo due settimane di negoziati tesi, con la significativa assenza degli Stati Uniti. Un applauso e’ risuonato nella sessione plenaria dopo che il presidente della COP30, il diplomatico brasiliano Andre’ Correa do Lago, ha battuto il martelletto per annunciare l’approvazione. L’Ue e altre nazioni avevano spinto per un accordo che prevedesse una “roadmap” per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, ma le parole non compaiono nel testo.

L’accordo invita invece i Paesi ad accelerare “volontariamente” la loro azione per il clima e richiama il consenso raggiunto alla COP28 di Dubai che prevedeva la transizione globale verso l’abbandono dei combustibili fossili. L’Ue, che aveva avvertito che il vertice avrebbe potuto concludersi senza un accordo, ha accettato il linguaggio annacquato.”Non nasconderemo il fatto che avremmo preferito avere di piu’, essere piu’ ambiziosi su tutto”, ha dichiarato il commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra “Dovremmo sostenerlo perché almeno sta andando nella giusta direzione”.

Oltre 30 paesi, tra cui nazioni europee, economie emergenti e piccoli stati insulari, avevano firmato una lettera in cui avvertivano il Brasile che avrebbero respinto qualsiasi accordo senza un piano per abbandonare petrolio, gas e carbone. Ma un membro di una delegazione dell’Ue ha spiegato che il blocco dei 27 paesi era “isolato” e considerato il “cattivo” dei colloqui. La spinta a eliminare gradualmente i principali fattori del riscaldamento globale è nata dalla frustrazione per la mancanza di seguito all’accordo della COP28.

L’accordo corona due settimane caotiche a Belem, con manifestanti indigeni che hanno fatto irruzione nella sede e ne hanno bloccato l’ingresso e un incendio scoppiato all’interno del complesso giovedi’, con evacuazione di massa. Concludere senza una intesa sarebbe stato un duro colpo per il presidente brasiliano Lula, che aveva puntato sul capitale politico del successo di quella che ha definito la “COP della verità”.

“Dobbiamo anche valutare il contesto geopolitico, e alla fine non abbiamo altre possibilità, ha detto il segretario di Stato tedesco per l’ambiente, Jochen Flasbarth. I Paesi in via di sviluppo, da parte loro, avevano spinto l’Ue e le altre economie sviluppate a impegnarsi per stanziare maggiori fondi per aiutarli ad adattarsi all’impatto dei cambiamenti climatici, come inondazioni e siccità, e a muoversi verso un futuro a basse emissioni di carbonio.

Nonostante le resistenze dell’Ue, l’accordo prevede sforzi per “almeno triplicare” i finanziamenti per l’adattamento entro il 2035. “I negoziati intergovernativi si basano su un minimo comune denominatore, ma la nostra lotta continuerà”, ha detto un negoziatore del Bangladesh. L’Ue aveva anche respinto la clausola sul commercio nel testo, come richiesto dalla Cina e da altri paesi emergenti ma il testo finale prevede un “dialogo” sulle questioni commerciali. Per il capo della delegazione cinese, Li Gao, il vertice sara’ ricordato come un successo. “Sono soddisfatto del risultato”, ha detto, “La comunità internazionale desidera dimostrare solidarietà e compiere sforzi congiunti per affrontare il cambiamento climatico”.

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