Il presidente Usa concede il perdono “totale e incondizionato” anche a Sidney Powell e Mark Meadows. Erano stati condannati con l’accusa di aver tentato di ribaltare le elezioni del 2020
Il presidente Donald Trump ha concesso la grazia totale, completa e incondizionata a Rudy Giuliani, Sidney Powell, Mark Meadows e ad altri 74 alleati coinvolti nei tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Lo ha annunciato su X il procuratore per le grazie del Dipartimento di Giustizia, Ed Martin, pubblicando la lista completa dei beneficiari.
Tra i destinatari del provvedimento figurano Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e storico avvocato di Trump, Sidney Powell, che guidò l’offensiva legale contro i risultati elettorali, e Mark Meadows, ex capo dello staff della Casa Bianca.
Nella lista compaiono anche John Eastman e Kenneth Chesebro, i legali che contribuirono a elaborare la strategia per fare pressione sull’allora vicepresidente Mike Pence affinché annullasse il risultato elettorale del 6 gennaio 2021, insieme al consigliere Boris Epshteyn.
La grazia di Trump impedisce a qualsiasi futura amministrazione di avviare procedimenti penali nei confronti dei destinatari. La decisione, accolta con favore dai sostenitori dell’ex presidente, rischia però di riaccendere il dibattito sulla legittimità e l’uso politico della grazia presidenziale negli Stati Uniti.
Important pardon of Alternate Electors of 2020!! pic.twitter.com/iuDGv9fqyy
— Eagle Ed Martin (@EagleEdMartin) November 10, 2025
Le motivazioni del ‘perdono’
Nel testo ufficiale, Trump afferma che la decisione “pone fine a una grave ingiustizia nazionale perpetrata ai danni del popolo americano in seguito alle elezioni del 2020 e prosegue il processo di riconciliazione nazionale”.
Il documento specifica che “questa grazia non si applica al presidente degli Stati Uniti”. Secondo gli osservatori, il provvedimento è in gran parte simbolico, poiché nessuno dei beneficiari era stato incriminato per reati federali.
Il ruolo degli alleati di Trump
Come ricorda Politico, Giuliani aveva guidato un’azione per fare pressione sulle legislature statali affinché non certificassero le vittorie di Joe Biden negli Stati in bilico. Meadows agì come intermediario tra Trump e i funzionari locali, mentre Eastman e Chesebro furono tra gli autori della strategia per convincere Pence a non ratificare il voto del Congresso. Giuliani, Powell ed Eastman erano stati citati nei fascicoli dell’ex procuratore speciale Jack Smith, che li aveva identificati come complici di Trump, senza tuttavia procedere con incriminazioni dirette.









