L’emendamento presentato dalla Lega equipara scuole medie e superiori, dove serve il consenso dei genitori. Restano i limiti per infanzia ed elementari
La Lega ha depositato alla Camera dei deputati un emendamento correttivo sul tema dell’educazione sessuale e all’affettività nelle scuole, modificando in parte il testo approvato in commissione. Con la nuova formulazione cade il divieto per le scuole medie, che vengono equiparate alle superiori: l’attività potrà essere svolta, ma solo con il consenso dei genitori, che dovranno essere informati su temi, relatori e materiali didattici.
Il provvedimento specifica che “fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali”, resta il divieto per le scuole dell’infanzia e primarie. La discussione sul disegno di legge, intitolato “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”, è iniziata questa mattina nell’Aula della Camera.
A spiegare il senso della modifica è stato il relatore Rossano Sasso (Lega):
“Non siamo quelli che vogliono vietare di parlare di affetto e rispetto. Con questo emendamento vogliamo solo fare chiarezza, dopo tante strumentalizzazioni. Anche alle elementari si potrà parlare di educazione al rispetto” ma sempre nel quadro delle indicazioni nazionali.
Le critiche dell’opposizione
Il ddl, ha spiegato Sasso, “non vieta l’educazione sessuale”, che è già prevista nei programmi ministeriali, ma intende “evitare derive ideologiche”. Il testo, ha aggiunto, vieta la partecipazione a incontri scolastici di soggetti “privi di competenze pedagogiche” o legati a movimenti “ideologizzati”, e ribadisce che per i ragazzi più grandi le famiglie devono essere informate preventivamente. Dure le critiche dell’opposizione, che accusa la Lega di voler limitare l’autonomia educativa della scuola e di alimentare un clima di sfiducia verso gli insegnanti.









