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Sterminò famiglia a Paderno, Chiarioni: «Niente appello, voglio la pena»

Condannato a 20 anni per il triplice omicidio della famiglia, il giovane decide di non ricorrere in appello e proseguire il suo percorso di riabilitazione


Ha scelto di non presentare ricorso in appello Riccardo Chiarioni, condannato a 20 anni di reclusione per il triplice omicidio dei genitori e del fratellino di 12 anni nella villetta di famiglia a Paderno Dugnano, nel Milanese, nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2024 quando a 17 anni, li uccise con 108 coltellate. Il termine per impugnare la sentenza è scaduto il 4 novembre.

Il giovane, oggi 19enne, aveva ricevuto la pena massima prevista per un minorenne con rito abbreviato, nonostante una perizia psichiatrica avesse riconosciuto un vizio parziale di mente.

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Le motivazioni della sentenza

Nelle 51 pagine di motivazioni depositate a fine settembre, la giudice Paola Ghezzi del Tribunale per i minorenni di Milano aveva descritto un delitto “lucidamente programmato”, guidato da un “pensiero bizzarro” e dalla convinzione di poter “raggiungere l’immortalità attraverso l’eliminazione” della famiglia. Secondo il Tribunale, Chiarioni non era incapace di intendere e di volere, ma aveva agito in modo “spietato”, con “odio e rabbia narcisistici” accumulati nel tempo.

Dopo la condanna, Chiarioni ha conseguito il diploma di maturità scientifica nel carcere minorile e si è iscritto all’università. Il suo legale, Amedeo Rizza, ha spiegato che la decisione di rinunciare all’appello è maturata in modo autonomo:

“Riccardo vuole scontare la pena, proseguire le cure nell’istituto minorile e il percorso universitario. È consapevole di quanto ha fatto e desidera ricominciare una nuova vita.”

Le parole della difesa

L’avvocato Rizza ha sottolineato che, dal punto di vista giuridico, la sentenza sarebbe stata impugnabile per il mancato riconoscimento della semi infermità mentale e per la pena eccessiva, ma ha scelto di rispettare la volontà del ragazzo:

“Ha preso questa decisione con lucidità. Oggi non cerca sconti, ma una forma di espiazione personale.”

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