La denuncia della Ong Refugees in Libya: “Scappavano dagli orrori, ma l’Europa continua a finanziare milizie e a chiudere i porti”
Un naufragio è avvenuto questa mattina al largo della costa di Sabratha, nella Libia occidentale, causando la morte di 18 persone. Le vittime erano migranti che tentavano di fuggire verso l’Europa in cerca di salvezza, dopo mesi di violenze e detenzioni nei centri libici.
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La notizia è stata diffusa dalla Ong Refugees in Libya, che ha pubblicato su X alcune foto dei corpi senza vita distesi sulla spiaggia e dell’imbarcazione capovolta.
L’accusa all’Europa
“La strada verso la cosiddetta sicurezza in Europa continua a uccidere – denuncia Refugees in Libya – perché l’Europa si rifiuta di garantire percorsi sicuri, continua a finanziare milizie e mani violente in Libia e Tunisia, e a chiudere le frontiere a chi fugge da fame e persecuzioni”.
Secondo la Ong, “l’Europa dovrà prima o poi rispondere delle proprie azioni, perché la sua politica di esternalizzazione delle frontiere continua a causare morti e sofferenze indicibili nel Mediterraneo centrale”.









