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Israele attacca Gaza. Netanyahu: «Hamas ha violato il cessate il fuoco»

L’ufficio del primo ministro israeliano accusa Hamas di aver aperto il fuoco sull’Idf e di non aver restituito i corpi degli ostaggi. Ben Gvir: “Dobbiamo spezzargli le gambe una volta per tutte”


Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato all’esercito israeliano di eseguire raid immediati e massicci sulla Striscia di Gaza, accusando Hamas di aver violato il cessate il fuoco concordato dopo che ieri i miliziani avevano consegnato i resti di un ostaggio il cui corpo era già stato restituito e sepolto in Israele. L’ufficio del primo ministro ha annunciato le operazioni a seguito di una consultazione sulla sicurezza.

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Primi attacchi e scontri a Rafah

I primi attacchi aerei sono stati segnalati nella parte occidentale di Rafah, nel sud della Striscia. Fonti palestinesi riportano scontri a fuoco tra miliziani di Hamas e soldati dell’IDF, con raid che, secondo la difesa civile di Gaza e media locali, hanno colpito anche aree prossime a strutture sanitarie. La protezione civile parla di diverse vittime e danni alle infrastrutture.

Le accuse israeliane e la reazione di Hamas

Le autorità israeliane accusano Hamas di aver inscenato o favorito una violazione dell’accordo sulla restituzione delle salme degli ostaggi; in particolare Israele sostiene che la bara consegnata ieri contenesse resti già in precedenza ricondotti in patria. Hamas ha respinto le accuse, affermando di non esser coinvolta negli attacchi alle forze israeliane e di essere impegnata nel rispetto della tregua, pur denunciando difficoltà nel recupero delle salme a causa delle condizioni nelle aree devastate.

Le parole di Ben Gvir

Sull’onda dell’incidente, il ministro della sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir ha esortato Netanyahu a non esitare: “Dobbiamo spezzare le gambe a Hamas una volta per tutte”, ha dichiarato, invocando una risposta militare dura. Anche altri esponenti del governo hanno chiesto misure decise, mentre il premier ha convocato consultazioni.

Cronologia degli eventi

Nei giorni precedenti Hamas aveva annunciato la consegna di corpi di ostaggi trovati in tunnel a Khan Younis; poi la consegna è stata rinviata per presunte violazioni da parte israeliana. In mattinata si erano registrate scaramucce a Rafah, poi l’escalation dei raid ordinati da Gerusalemme. Testimonianze raccolte da fonti locali e internazionali parlano di un’ondata di attacchi aerei su Gaza City e di allarmi vicino ad alcuni ospedali ancora in funzione.

Appelli internazionali e prospettive

A livello internazionale, il cessate il fuoco rimane sotto osservazione: alcuni leader e mediatori insistono sul mantenimento degli accordi, mentre la tensione può rapidamente trasformarsi in escalation. Il Papa, al termine del Meeting di Sant’Egidio, ha rinnovato l’appello alla pace: “Basta guerre con i loro dolorosi cumuli di morti, il mondo ha sete di pace”.

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