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Orban: «Ue non conta. Sbagliato stare contro Putin». L’incontro con Papa e Meloni

Il premier ungherese al Vaticano per discutere della guerra russo-ucraina: «Non possiamo seguire la corrente di Bruxelles. Se non fermiamo le fiamme dei conflitti, arriveranno fino alle nostre case»


L’Unione europea non conta nulla. Donald Trump sbaglia su Putin. L’Ungheria non seguirà Bruxelles. Sulla guerra c’è poco da fare ormai.

Sono queste in breve le dichiarazioni che oggi il premier ungherese Viktor Orban ha seminato partendo da Facebook, al suo incontro al Vaticano con il Papa, a quello pomeridiano con la premier Giorgia Meloni, e parlando con la Repubblica e il Messaggero, a margine della sua visita a Roma.

Secondo Orban, l’Europa ha perso ogni ruolo nel conflitto russo-ucraino: «Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo non abbiamo un ruolo: l’Europa è totalmente fuori dai giochi».

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L’incontro al Vaticano con papa Leone

Il primo ministro ungherese Viktor Orban è stato ricevuto in Vaticano per l’incontro con papa Leone, tappa centrale della sua missione diplomatica europea. Il premier successivamente ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.

In una nota la Santa Sede sottolinea «le solide relazioni bilaterali» e «l’apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo sociale e il benessere della comunità ungherese».

Durante il colloquio si è discusso di famiglia, giovani e tutela delle comunità cristiane più vulnerabili, oltre che della guerra in Ucraina e della situazione in Medio Oriente.

“Il mondo si sta abituando alla guerra”

In un lungo messaggio pubblicato su Facebook poco prima dell’udienza, Orban ha lanciato un appello.

«Il mondo si sta lentamente abituando alle guerre. Negli ultimi due decenni i conflitti militari sono divampati uno dopo l’altro: dal Caucaso al Medio Oriente, e ora la guerra russo-ucraina che infuria da tre anni. Notizie e immagini di distruzione ci piovono addosso: all’inizio siamo scossi, poi rattristati, infine ci abituiamo. Ma più ci abituiamo, più le guerre diventano pericolose, come un incendio in una torrida giornata estiva».

«Se non facciamo nulla prima o poi le fiamme raggiungeranno il nostro Paese, le nostre case e il futuro dei nostri figli. Se vogliamo preservare la pace in Ungheria, non possiamo nuotare con la corrente mainstream di Bruxelles».

Orban ha ribadito che Budapest non intende farsi trascinare nella “febbre della guerra”: «Vogliamo rimanere fuori dalla febbre bellica che si diffonde in tutto il mondo. Ecco perché, dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, abbiamo costruito una coalizione contro la guerra».

Incontro con Meloni a Palazzo Chigi

Nel pomeriggio Orban è stato ricevuto dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. «Il punto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare», ha commentato il premier ungherese, sottolineando la necessità di una nuova strategia economica continentale. unto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare”. 

Meloni riceve Orban a Palazzo Chigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

«L’Unione europea non conta nulla»

«L’Unione europea non conta nulla» e «Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia”, ha poi detto Viktor Orban conversando con Repubblica e Messaggero a margine della sua visita a Roma. “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”, ha affermato Orban, spiegando che “presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”.

Colloquio con l’Ordine di Malta

Orban è stato ricevuto anche dal Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap, nella Villa Magistrale all’Aventino. Durante l’incontro, è stato condiviso «uno scambio di vedute sulle prospettive di pace in Ucraina e sull’applicazione del cessate il fuoco a Gaza».

L’Ordine di Malta ha ricordato il proprio impegno in Ungheria, dove dal 2022 ha fornito supporto a oltre 52.000 rifugiati ucraini, e l’eccellente stato delle relazioni con Budapest, risalenti al 1990.

Cooperazione umanitaria e sostegno ai cristiani perseguitati

È stato inoltre ribadito il rinnovo del Memorandum d’intesa firmato nel settembre 2024, che consolida la collaborazione a sostegno delle minoranze religiose ed etniche perseguitate. Il Gran Maestro ha espresso «gratitudine per il sostegno ungherese ai programmi dell’Ordine che, in Ungheria e nel mondo, promuovono la dignità umana e l’inclusione sociale».

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