Uno dei sospetti bloccato all’aeroporto. Si indaga su possibili complici interni. Si indaga sulla possibilità di un complice, un membro della sicurezza del museo
Un’operazione di polizia scattata sabato sera, nell’ambito delle indagini sul furto avvenuto una settimana fa al museo del Louvre, ha portato al fermo di due uomini. Secondo quanto riferisce Le Parisien, i due farebbero parte della banda di quattro persone che ha rubato nove preziosi gioielli dalla celebre Galleria di Apollo, utilizzando un montacarichi. Entrambi sono originari della Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi.
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Uno dei sospetti fermato in aeroporto
Come riferisce Paris Match, l’operazione è scattata intorno alle 22, quando uno dei sospettati è stato bloccato all’aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle, mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Algeria. Il complice, arrestato poco dopo, era invece in procinto di partire per il Mali. Il primo fermato si trova ora nei locali della brigata anticrimine, dove è sottoposto a interrogatorio per chiarire il suo ruolo nel colpo, del valore stimato in 88 milioni di euro.
L’ipotesi di un complice interno
Tra le piste seguite dagli investigatori, anche quella di una possibile complicità interna. Secondo il quotidiano inglese The Telegraph, una fonte vicina all’inchiesta non esclude il coinvolgimento di un membro della squadra di sicurezza del museo che avrebbe potuto aiutare la banda.
DNA e oggetti abbandonati: la svolta nelle indagini
Il lavoro della polizia scientifica è stato decisivo. Come rivelato da BFM TV, gli investigatori hanno effettuato circa 150 prelievi di DNA sul luogo del furto, inviandoli subito in laboratorio.
Nel punto in cui i ladri avevano agito sono stati trovati diversi oggetti abbandonati nella fuga: un casco da moto, un gilet giallo, una fiamma ossidrica e una sega circolare. Gli oggetti erano stati cosparsi di benzina, ma i malviventi non sono riusciti ad appiccare il fuoco per distruggerli.
La procuratrice di Parigi furiosa per le fughe di notizie
La procuratrice Laure Beccuau ha espresso forte irritazione per la divulgazione prematura della notizia degli arresti. “Condanno decisamente la diffusione di informazioni che possono danneggiare il lavoro di un centinaio di inquirenti impegnati nel caso”, ha dichiarato in una nota ufficiale. Ha poi precisato che ulteriori comunicazioni saranno fornite solo “al termine della fase di fermo” dei sospetti.
Il ministro dell’Interno: “Avanti con determinazione”
“Invio le mie più vive congratulazioni agli inquirenti che hanno lavorato senza sosta, come avevo chiesto loro, e che hanno sempre avuto la mia piena fiducia”, ha scritto su X il ministro dell’Interno Laurent Nuñez.
“Le indagini devono proseguire nel rispetto del segreto istruttorio sotto l’autorità della procura di Parigi. Avanti con la stessa determinazione, continuiamo!”.
Affaire du #Louvre: j’adresse mes plus vives félicitations aux enquêteurs qui ont travaillé sans relâche comme je le leur ai demandé et qui ont toujours eu toute ma confiance. Les investigations doivent se poursuivre en respectant le secret de l'enquête sous l'autorité de la…
— Laurent Nuñez (@NunezLaurent) October 26, 2025
Ladri esperti e indagine ancora aperta
Si tratta di due pregiudicati già noti alla polizia per reati legati ai furti. Gli investigatori li descrivono come ladri esperti, probabilmente esecutori di colpi su commissione. I due arrestati sono stati trasferiti nei locali della brigata anticrimine, dove potranno essere trattenuti fino a 96 ore. L’inchiesta prosegue per individuare gli altri membri della banda e l’organizzazione che avrebbe ideato l’operazione, definita uno dei colpi più spettacolari degli ultimi anni.
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Gioielli trasferiti in sicurezza
Dopo il furto, parte della collezione di gioielli della Corona francese non rubata domenica scorsa è stata trasferita dal museo del Louvre alla Banque de France. Secondo quanto riportato da BFM TV, il trasferimento è avvenuto sotto stretta scorta della polizia, per garantire la massima sicurezza a una delle collezioni più preziose del museo. Non è ancora noto se e quando i gioielli potranno tornare in esposizione.









