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Gaza, ancora morti: “Violato accordo”. Fra Israele e Hamas accuse reciproche

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Israele annuncia la riduzione di aiuti perché non è stato rispettato l’ultimatum della consegna di tutti gli ostaggi morti. Il gruppo terrorista giustizia sette “collaborazionisti”


La pace inizia tra le macerie. Questa mattina almeno 44 palestinesi sarebbero stati uccisi Gaza dall’Idf, ha dichiarato oggi il portavoce di Hamas Hazem Qassem, citato dal quotidiano Haaretz: «Grave violazione dell’accordo di cessate il fuoco».

Qassem ha invitato i mediatori internazionali a monitorare la condotta di Israele e a «non permetterle di sottrarsi agli impegni assunti». Una fonte medica, citata dall’agenzia palestinese Wafa, ha riferito che sei palestinesi sono stati uccisi da droni israeliani mentre ispezionavano le loro case nel quartiere di Shuja’iyya, a est di Gaza City. Da parte sua Hamas ha ucciso sette persone accusate di essere collaborazionisti di Israele. Il video è stato verificato da fonti indipendenti.

Gaza in macerie: l’80% degli edifici distrutti

Secondo il Programma Onu per lo sviluppo (Undp), oltre l’80% degli edifici nella Striscia di Gaza è distrutto o gravemente danneggiato, mentre a Gaza City la percentuale sale al 92%. L’Undp stima che sarà necessario rimuovere almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. Le operazioni di sgombero sono già iniziate, ma la presenza di ordigni inesplosi ostacola i lavori. «La distruzione è devastante — ha dichiarato un portavoce a Ginevra — e durante gli scavi vengono ancora ritrovati corpi».

Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, le squadre di soccorso palestinesi hanno recuperato più di 250 corpi, secondo Wafa. Molti giacevano per strada o sotto le macerie, mentre oltre 10.000 persone risultano ancora disperse. Le operazioni procedono a rilento per la mancanza di mezzi pesanti.

Israele chiude Rafah e limita gli aiuti

Fonti israeliane, riportate da Sky News, hanno annunciato che il valico di Rafah resterà chiuso per due giorni e che il flusso di aiuti verso l’enclave sarà ridotto. Le misure, spiegano i funzionari, sono state adottate come rappresaglia contro Hamas, accusata di non aver consegnato i corpi di tutti gli ostaggi morti.

Ultimatum per la restituzione dei corpi

Israele aveva fissato la fine di oggi come termine per la restituzione dei corpi, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni previsti dal cessate il fuoco. Secondo il Times of Israel, Hamas avrebbe difficoltà a localizzare tutti i corpi, ma l’emittente pubblica Kan riferisce che Israele ritiene il gruppo già in possesso di alcuni resti che non avrebbe ancora consegnato.

Identificati due ostaggi: il musicista e lo studente

L’Idf ha annunciato di aver completato il processo di identificazione delle salme di due ostaggi: Guy Iloz, musicista israeliano rapito da Hamas al Nova Festival e Bipin Joshi, studente di agraria nepalese. L’identità delle altre due salme recuperate non è stata ancora resa nota.

Croce Rossa: “Recuperare i corpi sfida enorme”

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha dichiarato che il recupero dei resti degli ostaggi uccisi sarà un’operazione lunga e difficilissima, definendola «una sfida enorme». «È ancora più complicato del rilascio dei vivi», ha detto il portavoce Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che alcuni corpi potrebbero non essere mai ritrovati.

“Aprire tutti i valichi per gli aiuti

Le Nazioni Unite e il Cicr hanno rinnovato l’appello per l’apertura di tutti i valichi di frontiera verso Gaza, per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. «È ciò che chiediamo da ore: garantire che, vista l’enorme necessità, tutti i punti di ingresso siano aperti», ha dichiarato a Ginevra Christian Cardon del Cicr. Il portavoce Onu Jens Laerke ha aggiunto: «Abbiamo bisogno che siano tutti aperti».

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