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Droni russi su stazione ferroviaria a Shostka. Zelensky: «Attacco feroce»

Il presidente posta il video delle fiamme nella regione ucraina di Sumy, almeno 30 feriti. Media ucraini, ‘colpita una maxiraffineria nella regione di Leningrado’


Un violento attacco russo con droni ha colpito la stazione ferroviaria di Shostka, nella regione ucraina di Sumy. Le autorità locali riferiscono di decine di feriti, almeno 30 feriti di cui 3 bambini i soccorritori sono già sul posto per prestare assistenza. I droni hanno colpito uno dopo l’altro. Secondo il vice primo ministro per la Ricostruzione, Oleksiy Kuleba, il primo attacco ha raggiunto la locomotiva di un treno pendolare Tereshchenskaya–Novgorod-Seversky, mentre il secondo, avvenuto durante le operazioni di evacuazione, ha colpito un convoglio Kiev–Shostka.

«I russi non potevano non sapere che stavano colpendo civili. Questo è terrorismo, e il mondo non ha il diritto di ignorarlo. Ogni giorno la Russia toglie vite umane, e solo la forza può fermarla. Ora non bastano più le parole, servono azioni concrete», ha scritto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, diffondendo un video che mostra un treno passeggeri in fiamme.

Anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, conferma i due attacchi, «mirati e deliberati» che avrebbero seguito la tattica del “doppio colpo”, con il secondo drone lanciato contro soccorritori e civili in fuga. «I terroristi russi devono ricevere risposte forti per questo terrore brutale e deliberato contro la popolazione – ha scritto su X -. Le parole non bastano: servono nuove sanzioni devastanti e un ulteriore rafforzamento dell’Ucraina. Putin deve percepire personalmente il pericolo di continuare questa guerra». Shostka, città di circa 70.000 abitanti nel nord-ovest della regione di Sumy, ospita stabilimenti chimici e farmaceutici ed è situata a circa 50 chilometri dal confine con la Russia.

Droni ucraini contro una raffineria in Russia

Nella notte, droni d’attacco ucraini hanno colpito la città di Kirishi, nella regione di Leningrado, prendendo di mira una delle più grandi raffinerie di petrolio del Paese, la Kirishinefteorgsintez (Kinef). Lo riferisce la Ukrainska Pravda, citando fonti russe e il governatore regionale Alexander Drozdenko. «Nella zona industriale è scoppiato un incendio, subito affrontato dai vigili del fuoco», ha scritto Drozdenko su Telegram, precisando che la difesa aerea russa avrebbe abbattuto sette droni.

Secondo i residenti locali, l’obiettivo dell’attacco era proprio la raffineria Kinef, situata a oltre 800 chilometri dal confine ucraino. L’impianto, controllato da Surgutnaftogaz, raffina più di 10 milioni di tonnellate di greggio all’anno e rappresenta un nodo strategico per la produzione di carburanti in Russia, tra cui benzina, gasolio e combustibili per l’aviazione. Non è il primo attacco contro la struttura: già l’8 marzo e il 14 settembre scorsi, la raffineria era stata colpita da droni, con esplosioni e incendi che avevano danneggiato alcune sezioni dell’impianto.

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