San Siro, ultimo atto. Il consiglio comunale di Milano è tornato a discutere la delibera sulla vendita dello stadio e delle aree circostanti a Inter e Milan, con la seduta convocata a oltranza perché domani scade l’offerta di acquisto dei club e il 10 novembre scatta anche il vincolo sul secondo anello dello stadio, come scrive l’agenzia Ansa in un servizio firmato da Michela Nana. Al momento si va verso il sì alla vendita perché se, come ha fatto intendere, Forza Italia uscirà dall’aula, si abbassa il numero di voti che la sola maggioranza dovrà avere per approvare la delibera.
Non ci sarà quindi più bisogno di 25 consiglieri a favore. “Ciò di cui parliamo oggi è il futuro di San Siro – ha ribadito in aula la vicesindaca Anna Scavuzzo, seduta accanto al sindaco Beppe Sala -. Finalmente oggi portiamo attenzione a questo tema, rendendo questo futuro sempre più corrispondente agli obiettivi a cui stiamo lavorando”.
La seduta si annuncia lunga perché sono 239 gli emendamenti presentati dai consiglieri. Quelli presentati dal Pd, ad esempio, vanno nella direzione di soddisfare alcune richieste del Comitato legalità presieduto da Nando Dalla Chiesa, sull’utilizzo di imprese iscritte alle white list per i lavori oltre che sulle indicazioni per come utilizzare per il quartiere le risorse ricevute dalle squadre. Il Meazza verrà venduto ai club infatti per 197 milioni di euro, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate.
La vendita di San Siro spacca però la maggioranza e l’opposizione. Nel centrosinistra sono sette i consiglieri che hanno dichiarato, da tempo, il loro no alla vendita e che così voteranno in aula. Non voterà sì nemmeno l’ultimo degli indecisi, il capogruppo della Lista Beppe Sala sindaco Marco Fumagalli. Da quanto è emerso, voterà no se Forza Italia farà da ‘stampella’, oppure si asterrà. Le sue critiche sulla delibera riguardano soprattutto l’aspetto ambientale. ù
Nel centrodestra gli animi non sono meno caldi, con la Lega e Fratelli d’Italia che accusano Forza Italia di fare da stampella alla maggioranza e al sindaco. Il partito ha infatti lasciato intendere che al momento del voto uscirà dall’aula, aiutando così l’approvazione della delibera. La linea è stata indicata nel pomeriggio dal coordinatore regionale del partito Alessandro Sorte e dall’eurodeputata Letizia Moratti. “Noi scegliamo di tutelare la città di Milano. Oggi rivendichiamo con chiarezza la nostra scelta: Forza Italia salva Milano”, ha rivendicato Sorte. Una linea spostata dal capogruppo in Comune Luca Bernardo che definisce quello del partito un “atto di responsabilità”.
Non tutti però condividono la linea di partito, Alessandro De Chirico infatti ribadisce a seduta in corso un voto “congiuntamente negativo alla delibera”. La scelta di Forza Italia divide l’opposizione. “Fino a ieri tutta l’opposizione era compatta nel votare contro questa delibera. Oggi la sorpresa – evidenziano i consiglieri della Lega -: Forza Italia, che fino all’altro giorno aveva chiaramente dichiarato che avrebbe votato contro, cambia improvvisamente idea e sceglie di uscire dall’aula, offrendo un aiuto determinante al Sindaco e alla sua maggioranza divisa”. Anche Fratelli d’Italia attacca: “la posizione annunciata da Forza Italia indebolisce il ruolo del centrodestra in questa vicenda”, spiega il capogruppo del partito Riccardo Truppo che annuncia il no alla vendita se non saranno approvati gli emendamenti da loro presentati. Mentre in aula di discute il futuro di San Siro dai club filtra di nuovo il categorico rifiuto alla ristrutturazione del Meazza. Per conoscere quale sarà il futuro dello stadio ora bisogna solo attendere.