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Netanyahu all’Onu: “Riconoscere Palestina è come dare uno Stato ad al-Qaeda”


Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, ha criticato i Paesi occidentali che hanno usato questa occasione per riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, sostenendo che si tratta di un gesto che equivale a “dare ad al-Qaeda uno Stato ad un miglio da New York”.

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Il premier israeliano è intervenuto davanti ad una platea in parte spopolata, visto che inviati dall’Africa, dal Medio Oriente e da alcuni Paesi europei hanno abbandonato l’Assemblea come segno di protesta contro Israele e l’operato delle forze armate di Tel Aviv a Gaza.

Netanyahu ha sottolineato che il mondo “ha dimenticato il 7 ottobre” ma ha promesso che lo stesso non succederà in Israele: “Lo scontro contro Hamas non si è ancora concluso, finiremo il lavoro”. Il Primo ministro, che indossava sulla giacca un QR Code che riportava ad immagini dell’attacco di Hamas contro lo Stato Ebraico di quasi due anni fa, ha poi annunciato che il suo intervento nella Striscia è stato diffuso tramite altoparlanti, nella speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dell’organizzazione palestinese possano ascoltarlo. L’Idf è riuscita a diffondere il discorso anche su tutti i telefoni cellulari presenti a Gaza.

“I nostri eroi”: così Netanyahu ha definito gli ostaggi, leggendo i nomi dei venti che si presume siano vivi, prima di rivolgersi direttamente ai leader di Hamas. A loro il Premier ha offerto una via di uscita in caso di rilascio immediato di tutti gli israeliani. Chiudendo l’intervento, il Primo ministro ha poi parlato della più ampia situazione regionale, segnalando come la “vittoria” sull’Iran abbia aperto le porte al raggiungimento di una pace più duratura con i vicini ed in particolare con Siria e Libano.

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