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Gaza, scioperi in tutta Italia. Tensione a Roma, bloccata stazione Milano, incidenti


Sfocia nella violenza lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base a sostegno di Gaza e della Sumud Flotilla, in viaggio verso la Striscia per rompere il blocco imposto da Israele sull’enclave palestinese. La protesta, che ha coinvolto trasporti, scuole, università e servizi pubblici ed è iniziata a mezzanotte, si è trasformata nel pomeriggio in guerriglia. Nei pressi della Stazione Centrale di Milano, infatti, i manifestanti si sono scontrati violentemente con la polizia e le altre forze dell’ordine presenti, vandalizzando nel mentre la stazione. Stando a quanto dichiarato dalle autorità, sarebbero più di 60 gli agenti feriti durante gli scontri e 10 i manifestanti fermati.

Trentamila persone in piazza a Roma

A Roma la partecipazione è stata molto alta: circa trentamila persone hanno sfilato da piazza dei Cinquecento fino a piazza Vittorio, costringendo alla chiusura temporanea della stazione Termini, che è rimasta comunque funzionante grazie a varchi controllati. Le linee della metropolitana sono rimaste per lo più attive nella prima parte di giornata ma con riduzioni su bus e tram, mentre la mattina si sono registrati ritardi ferroviari fino a ottanta minuti e cancellazioni di treni regionali. Nella foto, la tangenziale bloccata nel quartiere San Lorenzo. Non sono mancati momenti di tensione: alcuni studenti hanno lanciato uova contro l’Ufficio scolastico regionale, denunciando la mancanza di spazi di discussione sul conflitto nelle scuole.

A Bologna bandiera palestinese su Palazzo d’Accursio

A Bologna la manifestazione ha assunto un carattere particolarmente incisivo. Il corteo, che secondo la questura contava tra dieci e dodicimila persone ma che gli organizzatori hanno stimato in cinquantamila, ha raggiunto la stazione centrale presidiata da una quindicina di blindati. Sono stati lanciati uova, petardi e oggetti verso le forze dell’ordine, mentre nella zona universitaria gli accessi principali al Rettorato sono stati bloccati da collettivi studenteschi con transenne. Nel pomeriggio i manifestanti hanno superato un presidio di polizia in via Stalingrado e hanno invaso la tangenziale, bloccando il traffico e spingendosi fino all’autostrada A14, tra bandiere, fumogeni e cori. Quindi il traffico è stato completamente bloccato. In segno di adesione simbolica, dal palazzo d’Accursio il Comune ha esposto la bandiera palestinese.

La situazione a Milano

Anche a Milano migliaia di persone hanno sfilato in corteo, partendo da piazzale Cadorna con gli striscioni dei rappresentanti Cub. I manifestanti hanno raggiunto intorno alle 15 la stazione Centrale e hanno tentato di sfondare. I treni saltano la fermata. La polizia si è schierata in assetto anti-sommossa.

Durante il percorso sono stati intonati slogan contro il consolato americano, protetto da un imponente cordone di polizia, e in piazza della Repubblica un momento di silenzio è stato interrotto dal suono registrato dei droni militari, diffuso per ricordare le condizioni di vita a Gaza. Una bandiera statunitense è stata data alle fiamme sotto gli occhi dei manifestanti. Non sono mancati scontri alla stazione Centrale, dove un gruppo di giovani vestiti di nero ha cercato di forzare l’ingresso della metropolitana ed è venuto a contatto con le forze dell’ordine. L’impegno studentesco è stato forte: al liceo classico Manzoni è stata annunciata l’occupazione, definita come “il gesto più forte a disposizione” per mostrare solidarietà alla popolazione palestinese.

Manifestazioni, cortei e sit-in si sono tenuti anche in molte altre città: a Napoli, Genova, Torino, Firenze, Ancona, Bari e Palermo, con numeri più contenuti ma con lo stesso spirito di adesione alla protesta nazionale. In diversi centri gli studenti hanno promosso blocchi davanti alle scuole e agli atenei, mentre i lavoratori dei trasporti e della pubblica amministrazione hanno incrociato le braccia, creando disagi diffusi ma senza bloccare completamente i servizi essenziali. La giornata si è così trasformata in una protesta a più voci, capace di unire sindacati di base, collettivi studenteschi e movimenti cittadini sotto la parola d’ordine della solidarietà con Gaza e della denuncia della guerra, con episodi di tensione e scontri ma anche con un forte coinvolgimento popolare che ha attraversato l’intero Paese.

La condanna del Governo

La Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, commentando i disordini verificatisi nel Paese a seguito delle proteste, ha condannato le azioni violente di una parte dei manifestanti. Le violenze a Milano e Roma infatti, secondo la Premier «non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti». Dura anche la condanna del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il qule ha scritto sui social che «non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese».

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