È partito l’attacco finale a Gaza City. Intorno alla mezzanotte è scattata l’operazione israeliana via terra, con centinaia di carri armati e migliaia di soldati, supportati da droni, caccia ed elicotteri che hanno cominciato ad avanzare verso le ultime sacche di resistenza presenti in città. Segnalati 37 attacchi già nei primi venti minuti di operazione, con l’artiglieria e l’aviazione dell’Idf impegnate tutta la notte nell’aprire la strada alle forze di terra, le quali hanno anche impiegato veicoli esplosivi per far saltare gli snodi dei tunnel di Hamas.
Per lanciare l’attacco, il governo di Tel Aviv ha ottenuto l’appoggio degli Stati Uniti, anche se il segretario di Stato Rubio spera in un accordo e fa un appello al Qatar come Paese mediatore. “La nostra prima scelta è che tutto questo finisca con un accordo negoziato in cui Hamas dichiari: ci smilitarizzeremo, non saremo più una minaccia. Se c’è un Paese al mondo che potrebbe aiutare a porre fine a tutto questo attraverso i negoziati, quello è il Qatar”.
Non ci sono notizie degli ostaggi: ieri fonti palestinesi sostenevano che Hamas li ha portati in superficie per usarli come scudi umani. L’Hostages Families Forum di Israele lancia “un disperato appello” per proteggere i propri cari, accusando il primo ministro Benyamin Netanyahu di averli sacrificati.
Il messaggio ai residenti: “Abbandonate la città”
“Abbiamo iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City, la città è un’area di combattimento pericolosa”: è il messaggio del portavoce in lingua araba dell’Idf sui social agli abitanti di Gaza city. “Restare all’interno dell’area mette in pericolo la vostra vita. Evacuate il più rapidamente possibile verso le zone indicate, con veicoli o a piedi, attraverso la strada Rashid a sud del fiume Gaza. Unitevi a oltre il 40% dei residenti che hanno già lasciato la città per proteggere sé stessi e i loro cari”.
Ma le centinaia di migliaia di abitanti intrappolati nelle zone sotto attacco non possono, al momento, evacuare in sicurezza. Due divisioni pesanti israeliane stanno infatti procedendo nel centro cittadino sotto il fuoco di copertura dell’aviazione e dell’artiglieria, mentre una terza divisione, stando a quanto appreso dalla stampa israeliana, sta circondando la zona delle operazioni, rendendola sostanzialmente impermeabile.
Gli scontri, al momento, sembrano comunque localizzati. L’avanzata israeliana prosegue del resto da ore senza incontrare troppa resistenza, un segnale che forse la nuova tattica utilizzata per smantellare i tunnel tramite esplosioni da remoto sta effettivamente funzionando. Dei più di 3000 miliziani di Hamas stimati dall’Idf, al momento, c’è solo qualche debole traccia.
L’area più interessata dagli attacchi sembra essere, stando almeno alle ricostruzioni delle prime ore di bombardamenti, quella settentrionale di Gaza City, vale a dire quella dove secondo gli israeliani sarebbero locate il più alto numero di basi operative delle milizie palestinesi.