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Inchiesta urbanistica, revocati i domiciliari a Manfredi Catella

MILANO – Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari per Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima, coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica milanese con le accuse di corruzione e falso. Con questa decisione, nessuna delle sei misure cautelari disposte dal gip lo scorso 31 luglio è stata confermata.

In precedenza, erano già stati revocati l’arresto in carcere per il costruttore Andrea Bezziccheri e i domiciliari per Alessandro Scandurra, ex componente della Commissione Paesaggio. Per Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica, Giuseppe Marinoni e Federico Pella, il Riesame aveva disposto la sostituzione dei domiciliari con una misura interdittiva di un anno, riqualificando l’imputazione in “corruzione per l’esercizio della funzione”.

Ora, anche per Catella è venuta meno la necessità della custodia cautelare, ma non è ancora chiaro se la decisione del Riesame derivi dall’assenza di gravi indizi di colpevolezza o solo dalla mancanza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, inquinamento probatorio o reiterazione del reato). Le motivazioni saranno rese note entro 45 giorni.

L’udienza aveva valutato la richiesta dei legali del manager, che nell’ambiente immobiliare milanese è considerato uno degli attori più influenti, soprattutto per il suo ruolo nei progetti di rigenerazione urbana come quello del cosiddetto “Pirellino”. L’esito del Riesame rappresenta una battuta d’arresto significativa per l’impianto accusatorio della Procura, che ipotizzava un sistema di corruzione sistemica nelle decisioni urbanistiche del Comune di Milano.

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