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Caso De Martino-Tronelli: indagine per accesso abusivo a sistema informatico

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di accesso abusivo a sistema informatico dopo la diffusione dei video intimi di Stefano De Martino e della compagna Caroline Tronelli, trafugati dal sistema di videosorveglianza della giovane. I filmati, caricati su un sito straniero poi oscurato, sono circolati rapidamente anche su Telegram, WhatsApp e altri social, inoltrati centinaia di volte.

Secondo la normativa sulla privacy, non solo gli autori dell’intrusione ma anche chi diffonde il materiale rischia conseguenze pesanti: fino a 6 anni di reclusione e 15mila euro di multa, che salgono a 9 anni di carcere se la diffusione avviene tramite piattaforme web o chat di messaggistica. In Italia decine di migliaia di telecamere risultano facilmente violabili, alcune addirittura indicizzate da motori di ricerca specializzati, nati per scopi di ricerca ma spesso sfruttati dai criminali. Le indagini ora puntano a ricostruire da dove e come sia avvenuto l’attacco e a fermare la catena di diffusione di un materiale illecito che, oltre a violare la privacy dei protagonisti, rappresenta un grave reato penale.

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