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Genova, 41enne muore dopo colpo di taser dei Carabinieri. Secondo caso in poche ore

SANT’OLCESE (GENOVA) – Un uomo di 41 anni, cittadino albanese, è morto nella serata di ieri dopo essere stato colpito con un taser dai carabinieri intervenuti presso il suo appartamento a Manesseno, frazione di Sant’Olcese, nell’entroterra genovese. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, l’uomo avrebbe dato in escandescenze durante una presunta lite domestica, costringendo i vicini a chiamare le forze dell’ordine. I militari, nel tentativo di contenerlo, avrebbero usato l’arma elettrica in dotazione per tre volte: la prima scarica sarebbe andata a vuoto, mentre la seconda avrebbe colpito l’uomo, che si sarebbe accasciato a terra e non si sarebbe più ripreso.

All’arrivo dei sanitari del 118, nonostante i tentativi di rianimazione, non è stato possibile far altro che constatarne il decesso. La Procura di Genova ha immediatamente aperto un fascicolo per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità. L’autopsia sul corpo della vittima sarà eseguita nelle prossime ore.

La vicenda di Sant’Olcese segue di poche ore un altro episodio simile avvenuto a Olbia, in provincia di Sassari. Anche in quel caso, un uomo, Gianpaolo Demartis, 57 anni, originario di Bultei, è deceduto dopo essere stato colpito da un taser durante un intervento dei carabinieri. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta per accertare le cause della morte e giovedì è prevista l’autopsia.

Entrambi gli episodi accendono nuovamente i riflettori sull’uso dei taser da parte delle forze dell’ordine e sulla necessità di linee guida stringenti per il loro impiego. In attesa degli esiti delle indagini, resta alta l’attenzione su strumenti che, seppur non letali, possono rivelarsi fatali in situazioni critiche.

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