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Trump-Putin, le reazioni internazionali. Tajani: “pronti a ospitare vertice a tre”

ANCHORAGE – Le prime reazioni internazionali al vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska tracciano un quadro diviso tra caute speranze, critiche dure e preoccupazioni sulla reale volontà di Mosca di avviare un processo di pace.

Il ministro degli Esteri norvegese, Espen Barth Eide, ha inaugurato la serie di commenti sottolineando che la linea europea non cambia: è fondamentale “mantenere la pressione sulla Russia, per mostrare chiaramente che l’aggressione ha un costo”. Intervenendo alla stampa, Eide ha osservato che “ulteriori informazioni sul vertice emergeranno probabilmente nelle prossime ore, ma al momento sembra che o si stia aspettando per annunciare qualcosa o non sia stato raggiunto alcun accordo concreto”. Ha inoltre avvertito che esiste “un’alta probabilità che Putin stia cercando solo di guadagnare tempo”.

Durissimo il commento dell’ambasciatore ucraino in Australia, Vasyl Myroshnychenko, che ha accusato Putin di perseguire la distruzione della democrazia ucraina: “Quando Putin parla di ‘causa profonda della guerra’, si riferisce a un’Ucraina indipendente sulla mappa dell’Europa. Questa è l’unica causa di guerra per la Russia”. Secondo Myroshnychenko, “Putin è semplicemente impegnato nella sua missione di far rivivere l’Unione Sovietica, di far rivivere l’impero russo, e non può farlo senza l’Ucraina”. Ha aggiunto che “proprio durante la notte, mentre parliamo, i russi hanno attaccato molte città ucraine e hanno lanciato molti droni. Quindi non vediamo alcun segno che stia per porre fine alla sua guerra”.

La ministra della Difesa ceca, Jana Černochová, ha condiviso la stessa linea, parlando dell’incontro come di uno show di propaganda russa: “I colloqui Trump-Putin in Alaska non hanno portato progressi significativi verso la fine del conflitto in Ucraina, ma hanno confermato che Putin non cerca la pace, piuttosto un’opportunità per indebolire l’unità occidentale e diffondere la sua propaganda”.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha affermato: “il prossimo passo deve essere l’avvio di ulteriori colloqui con il presidente Zelensky. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza di lui”. E ancora: “Finché Putin non porrà fine al suo barbaro assalto, continueremo a stringere i denti sulla sua macchina da guerra con ulteriori sanzioni. Il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina continuerà finché sarà necessario”.

Molto più pessimista Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri. “La determinazione del presidente Trump nel raggiungere un accordo di pace è fondamentale”, ha premesso, ma ha subito aggiunto: “La Russia non ha alcuna intenzione di porre fine a questa guerra tanto presto”. Kallas ha denunciato la strategia dilatoria del Cremlino: “Putin continua a trascinare i negoziati e spera di farla franca. Ha lasciato Anchorage senza impegnarsi a porre fine alla strage. La vera causa della guerra è la politica estera imperialista della Russia, non uno squilibrio immaginario nell’architettura di sicurezza europea”. L’Unione europea, ha assicurato, continuerà a sostenere Kiev anche attraverso nuove sanzioni: “La sicurezza europea non è negoziabile”.

Intanto Donald Trump, intervistato da Fox News dopo l’incontro, ha spostato la responsabilità del processo negoziale su Kiev: “È davvero compito del presidente Zelensky chiudere la questione. Direi anche che le nazioni europee devono impegnarsi un po’, ma la responsabilità è di Zelensky”. Il presidente americano ha ribadito che “la Russia è una grande potenza, loro non lo sono”.

Tajani: “Italia disponibile a ospitare prossimi incontri”

“Mi pare che sia stato fatto un passo in avanti verso la pace”, anche se “c’è ancora molto da lavorare”. Così il Antonio Tajani, interrogato sull’argomento. Il ministro ha ribadito con forza che “il sostegno totale all’Ucraina” deve andare di pari passo con “una pace che sia una pace giusta”, e ha evidenziato come “l’unità europea” sia stata sancita anche attraverso il comunicato congiunto diffuso dopo il vertice.

Tra le proposte italiane in campo, Tajani ha rilanciato l’idea di un “articolo 5 bis, modello Nato” per garantire protezione militare all’Ucraina. “Lo stesso Putin ha dovuto ammettere che la sicurezza dell’Ucraina deve essere fuori discussione”, ha sottolineato, aggiungendo: “Noi vogliamo che non sia soltanto una cosa teorica, ma anche una scelta concreta”.

Infine, Tajani ha annunciato la disponibilità dell’Italia a ospitare un eventuale vertice trilaterale. “L’Italia ha dato sempre disponibilità ad accogliere qualsiasi vertice che sia per la costruzione della pace. Siamo a disposizione”, ha dichiarato. “Continueremo con un intenso lavoro diplomatico affinché la fine della guerra abbia tempi rapidi”.

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