MILANO – Continuano le polemiche attorno all’investimento della 71enne Cecilia De Astis, uccisa da un auto rubata e guidata da un tredicenne rom, in zona Gratosoglio. A bordo del veicolo vi erano altri tre minori, tra gli 11 e i 13 anni, tutti di origine bosniaca ma nati in Italia. Dopo l’impatto, i responsabili sono fuggiti e sono stati rintracciati in un campo rom abusivo in via Selvanesco.
Le indagini hanno confermato che l’auto era stata rubata il giorno precedente a un turista: un dettaglio che potrebbe confermare la responsabilità dei genitori o di altri individui adulti. Il campo dove sono stati trovati i ragazzi risulta appartenere a un cittadino bosniaco, che avrebbe messo l’area a disposizione della comunità. Nessuna denuncia per occupazione abusiva è stata presentata. Sul futuro dei minori, la Procura valuterà misure amministrative. “Sono poco più che bambini”, si legge nel fascicolo.
Il presidente lombardo Attilio Fontana ha definito l’evento «assurdo» e ha scritto: «Non è un ‘incidente’, è il frutto di una catena di illegalità, arroganza e impunità che parte da lontano e che non può più essere tollerata». Il sindaco Giuseppe Sala ha replicato: «Vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo. Siamo vicini alla famiglia. Le famiglie dei ragazzi devono rendere conto. Il Comune ha chiuso 24 campi rom dal 2013 al 2024».
Duro anche l’intervento della Lega: «Il campo rom è da sgomberare subito e i genitori vanno puniti severamente: il sindaco Giuseppe Sala ha qualcosa da dire?». Roberto Vannacci ha rincarato: «Non è un tragico incidente. È il risultato di politiche fallimentari, di un sistema che rende impuniti anche i responsabili di atti gravissimi solo perché minorenni». Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, ha sottolineato: «I campi rom non possono essere zone franche. I servizi sociali intervengano. Una società civile non può accettare che dei bambini siano usati dai genitori per rubare».
Anche il parroco del Gratosoglio, Don Paolo Steffano, ha descritto la zona come degradata e abbandonata: «Da mesi arrivano nuovi ragazzini rom. Guidano già a 12-13 anni. È un quartiere dormitorio, con centinaia di persone che dormono in strada». Infine, il ministro Giuseppe Valditara ha ricordato: «Con il decreto Caivano abbiamo previsto condanne severe per i genitori che non mandano i figli a scuola. Vigilerò affinché l’obbligo di segnalazione degli abbandoni scolastici sia rispettato ovunque».