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Genova, 18enne torturato e abusato in cella da quattro detenuti

GENOVA – Un episodio di violenza brutale e privo di alcuna giustificazione scuote il carcere di Marassi. Un detenuto di 18 anni è stato seviziato, torturato e abusato sessualmente per giorni da quattro compagni di cella, tre cittadini egiziani di 21, 23 e 26 anni e un italiano di 41, arrestati oggi su ordine del gip Camilla Repetto con le accuse di tortura e violenza sessuale di gruppo.

Secondo la ricostruzione della procura di Genova, guidata dal pm Luca Scorza Azzarà, l’aggressione è iniziata il 1° giugno e si è protratta almeno fino al giorno successivo. Le condizioni della vittima sono peggiorate al punto che, il 3 giugno, gli stessi aggressori hanno chiamato gli agenti, tentando di far credere che il giovane si fosse provocato da solo le ferite.

A scatenare la furia, riferiscono gli inquirenti, sarebbe stato il rifiuto del ragazzo di spiegare il motivo del proprio arresto. In cella si sarebbero diffuse voci di un suo coinvolgimento in un giro di cessione di droga a minori in cambio di prestazioni sessuali e di un presunto furto di cellulare ai danni di una minorenne, cugina di uno degli aggressori.

Le torture sono state crudeli: sigarette spente sul corpo, bruciature, un lenzuolo stretto al collo per immobilizzarlo, violenze sessuali e sevizie culminate in tatuaggi osceni impressi sul volto con una macchinetta artigianale. Per nascondere le ferite agli occhi delle guardie, il giovane sarebbe stato costretto a restare a letto fingendo di dormire.

Il racconto del 18enne, assistito dall’avvocata Celeste Pallini, ha trovato riscontro nella testimonianza di un altro detenuto presente in cella, che ha spiegato di non essere intervenuto “per paura che facessero le stesse cose a me” ma di aver cercato di aiutarlo, persino portandogli cibo di nascosto dopo che gli aggressori glielo avevano sottratto. La scoperta delle violenze aveva già provocato nei mesi scorsi una durissima protesta all’interno del carcere, con celle e aule studio devastate. Per quella rivolta risultano indagati circa 80 detenuti con l’accusa di devastazione e sommossa.

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