ROMA – Il caso Almasri continua a generare forti tensioni tra magistratura e politica. Dopo la decisione del Tribunale dei Ministri di chiedere l’autorizzazione a procedere per Piantedosi, Nordio e Mantovano, le dichiarazioni del presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi hanno suscitato una dura reazione da parte del governo e del centrodestra.
Parodi, intervistato a Radio Anch’io, ha difeso la legittimità dell’inchiesta avviata su segnalazione di un privato cittadino, sottolineando che “la responsabilità politica e quella penale non coincidono necessariamente”. Ha anche aggiunto che “un processo può avere ricadute politiche dirette” e che la decisione del Tribunale dei Ministri conferma la fondatezza della valutazione iniziale del procuratore Lo Voi.
Parole che hanno provocato l’immediata reazione del ministro Carlo Nordio. “Sono sconcertato dalle parole di un presidente Anm considerato, sino ad ora, equilibrato. Non so come si permetta di citare la mia capo di gabinetto, il cui nome per quanto almeno mi risulta, non è citato negli atti. In caso contrario dovrei desumere che Parodi è a conoscenza di notizie riservate. Quanto all’aspetto politico, considero queste affermazioni, fatte da un autorevole rappresentante Anm, un’impropria e inaccettabile invasione di prerogative istituzionali”. Al ministro della Giustizia fa eco il vicepremier Antonio Tajani: “Sono basito. È un’invasione di campo singolare. Parodi cita Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro Nordio, mai menzionata negli atti. Se ha informazioni riservate, allora c’è un problema di segreto istruttorio”. Tajani ha legato le dichiarazioni a un tentativo di interferire nel processo di riforma della giustizia promosso dalla maggioranza.
Ancora più diretto Maurizio Gasparri (FI): “Parodi si è lanciato in avvertimenti politici inaccettabili. Se la giustizia è usata politicamente, occorre bonificarla dai condizionamenti. Serve una riforma molto più incisiva. La magistratura sta minando la separazione dei poteri”. Alle accuse ha risposto lo stesso Parodi, negando di aver fatto riferimento alla dottoressa Bartolozzi: “La mia era una riflessione generale. Non ho mai nominato Bartolozzi né altri. Non intendo invadere spazi che non mi competono, non è nel mio stile”.
Sul fronte opposto, la deputata del Pd Debora Serracchiani ha attaccato il governo: “Le parole di Meloni sono gravissime. Se si assume la responsabilità politica del mancato invio di Almasri alla Corte Penale Internazionale, allora il governo ha mentito al Parlamento. È un’autodenuncia. E il tentativo continuo di delegittimare la magistratura è inaccettabile”.
L’avvocato Francesco Romeo — legale di Lam Magok, una delle vittime — ha chiesto alla Procura di Roma di riaprire il fascicolo a carico della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A motivare la richiesta, proprio il post pubblicato ieri dalla premier su FB, in cui rivendicava l’azione del governo. “L’archiviazione non è un provvedimento definitivo, ma chiude provvisoriamente un procedimento penale. È suscettibile di essere riaperto se emergono elementi nuovi — ha spiegato Romeo nel corso di una conferenza stampa convocata dall’associazione Baobab Experience —. Elementi che, a mio avviso, sono emersi ieri sera con le dichiarazioni della presidente Meloni”.
(Immagine da ANSA.it)