Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha disposto la convocazione dell’Ambasciatore della Federazione russa in Italia per contestargli l’inserimento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altre cariche istituzionali della Repubblica italiana in un elenco di presunti “russofobi”. Il Ministro Tajani considera l’inserimento della persona del Capo dello Stato in questo elenco “una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano e offre la sua solidarietà istituzionale e personale al Presidente Mattarella”.
Nella lista, pubblicata sul sito del Ministero degli Esteri e intitolata “Esempi di manifestazioni di russofobia”, sono citati lo stesso vicepremier Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto. L’aula del Senato ha espresso solidarietà alla presidenza della Repubblica e ai membri del governo. Messaggi di sostegno da tutte le forze politiche.
Come scrive la corrispondente di Repubblica da Mosca Rosalba Castelletti, “la sezione contiene elenchi di quelli che, nell’ampolloso linguaggio diplomatico russo, sono chiamati “esempi di dichiarazioni nei confronti della Russia in cui viene utilizzato l’incitamento all’odio”. Due di “rappresentanti del regime di Kiev” e due di “funzionari e rappresentanti delle élite occidentali”, divisi per gli anni 2024 e 2025.
Durissima la premier Giorgia Meloni: “L’Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell’Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza. La pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri di una lista di presunti ‘russofobi’, accusati di aver ‘incitato all’odio’ contro la Russia, non è altro che l’ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall’inizio. Desidero, per questo, rivolgere la mia solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto e a tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione”.