Home / Notizie / Suicidio assistito, Laura Santi morta con marito accanto: «Ricordatemi»

Suicidio assistito, Laura Santi morta con marito accanto: «Ricordatemi»

laura santi

La giornalista 5oenne era affetta da sclerosi multipla. Si è auto-somministrata il farmaco: «Dobbiamo essere noi a decidere se vivere»


È morta la giornalista Laura Santi, 50 anni, ha scelto di farlo nella sua casa di Perugia dopo essersi auto-somministrata un farmaco letale. Da tempo affetta da una forma avanzata e progressiva di sclerosi multipla, aveva scelto consapevolmente di porre fine alle proprie sofferenze, con accanto il marito Stefano, che l’ha accompagnata anche negli ultimi anni della sua battaglia per il diritto all’autodeterminazione.

A darne notizia è l’Associazione Luca Coscioni, di cui Laura era attivista e consigliera generale. “Dopo anni di progressione della malattia e un ultimo anno segnato da un peggioramento feroce delle condizioni, le sue sofferenze erano diventate per lei intollerabili”, ha dichiarato il marito.

VIDEOCOMMENTOSuicidio assistito, non è un reato ma non è un diritto di Alessandro Barbano

In un messaggio affidato all’associazione, Laura Santi ha scritto: “La vita è degna di essere vissuta, se uno lo desidera, anche fino a 100 anni e nelle condizioni più estreme. Ma dobbiamo essere noi, che viviamo questa sofferenza, a decidere. Nessun altro”. E ancora: “Io sto per morire. Non potete capire che senso di libertà mi dà questo momento, dalla sofferenza, dall’inferno quotidiano che sto vivendo. O forse lo potete capire. State tranquilli per me. Mi porto con me sorrisi, bellezza, quello che mi avete regalato. E vi prego: ricordatevi di me. E nel farlo, non smettete mai di combattere. Non vi rassegnate mai, anche quando le battaglie sembrano impossibili”.

Un iter lungo e doloroso

L’Associazione Luca Coscioni ha ricordato il difficile percorso legale affrontato da Laura Santi per poter accedere al suicidio medicalmente assistito: oltre tre anni di attese, due denunce, due diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo contro l’ASL di riferimento. Solo nel novembre 2024 ha ottenuto una relazione medica completa che attestava la sussistenza dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Nel giugno 2025 è arrivata la conferma definitiva del collegio medico e del comitato etico sul protocollo farmacologico e sulle modalità di somministrazione.

Personale volontario accanto a lei

La procedura si è svolta con l’assistenza di personale medico e infermieristico attivato su base volontaria. Laura aveva ricevuto il via libera dall’ASL Umbria 1 solo un mese fa, al termine di un lungo e complesso iter giudiziario e amministrativo.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *