Mercoledì gli interrogatori, inizia Marinoni. Avvocatura: «Indagati sui giornali prima di ricevere gli avvisi». Tra le carte spunta bonifico
Tra le polemiche, ma senza particolari colpi di scena, siamo alla vigilia degli interrogatori degli indagati nell’inchiesta sull’urbanistica all’ombra della Madunina. Come già era nell’aria, sono arrivate le dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, per cui la Procura ha chiesto i domiciliari. Tra le lacrime, si è materializzata una mossa strategica scontata, per affrontare con maggiore serenità le accuse e le indagini in corso, e ridurre il peso delle esigenze cautelari.
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A scatenare la protesta in queste ore è il clima che si respira nel mondo dell’avvocatura milanese: colpa della fuga di notizie che ha travolto gli indagati ancor prima che ricevessero comunicazioni sulle loro posizioni da parte della Procura, come previsto dal codice di procedura penale. Ecco perché alla vigilia degli interrogatori l’Avvocatura milanese, in rappresentanza dei colleghi che difenderanno gli indagati, vuole esercitare il suo «ruolo che, in quanto presidio di legalità, è anche quello di richiamare con senso di responsabilità il valore di un processo equo e rispettoso delle garanzie, a partire dalla presunzione di innocenza».
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Mercoledì gli interrogatori
Tra i legali dei sei indagati le bocche sono cucite in vista del faccia a faccia di domani con il gip nell’aula 31, al settimo piano del Tribunale di Milano.Il primo a partire, alle 9.45, sarà Giuseppe Marinoni, l’ex presidente delle Commissione Paesaggio, mentre un’ora dopo è fissato l’interrogatorio l’ex membro della Commissione Paesaggio, Alessandro Scandurra. Alle 11.45 sarà la volta di Giancarlo Tancredi che dimettendosi ha detto di avere la coscienza pulita, e alle 12.45 toccherà all’architetto Federico Pella, fondatore di J+S che sarebbe indagato per lo sviluppo di un «Pgt ombra», insieme con Marinoni, per guidare il futuro sviluppo di Milano, in particolare in nove zone alle porte della città che necessitano di riqualificazione.

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Alle 14 verrà ascoltato Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima, uno dei gruppi leader in città e in Italia del settore immobiliare, mentre alle 15 si concluderà con l’imprenditore di BlueStone, Andrea Bezziccheri. Catella attraverso il suo pool di legali – la professoressa Paola Severino (Studio Severino Penalisti Associati) agirà per Coima SGR, mentre il professor Francesco Mucciarelli e l’avvocato Adriano Raffaelli assisteranno la sua persona – produrrà una «memoria esaustiva con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura», ed ha fatto sapere che dopo l’interrogatorio renderà tutto pubblico «nello spirito di trasparenza e apertura che contraddistingue da sempre l’operato di tutte le persone di Coima». Fino agli interrogatori dunque regna il riserbo.
Il mistero del ‘bonifico’ contributo a campagna elettorale
Quello che invece trapela, tra le tante ramificazioni della nuova inchiesta, è che c’è un bonifico tra i 125 documenti allegati a un’informativa del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano del maggio scorso. Un pagamento datato 21 ottobre 2021 pari a 2mila euro erogato dalla RealStep e indirizzato a Luigi Di Marco, mandatario elettorale di Beppe Sala, come contributo alla campagna elettorale. La società aveva proposto un intervento di rigenerazione urbana per un palazzo in via Barrella parte del processo di riqualificazione del Certosa District, su cui a maggio 2024 la Commissione paesaggio era stata chiamata a esprimere un parere su una variante finalizzata al recupero abitativo del sottotetto. E su cui dà valutazione positiva. Successivamente, la RealStep avrebbe messo gli occhi sul Co Factory di via Polidoro da Caravaggio. Anche in questo caso la Commissione paesaggio diede parere positivo. Non solo.
Cos’è l”urbanistica contrattata’
Nelle 26 pagine della memoria integrativa, di solo inquadramento giuridico e che i pm Petruzzella-Filippini-Clerci-Siciliano hanno elaborato partendo dal Rapporto del Governo Monti del 2013 sulla corruzione e la sua relazione con quella che viene definita ‘urbanistica contrattata’ con i privati, si cita il rapporto «sempre più negoziale» fra amministrazione comunale e costruttori-fondi immobiliari. Un rapporto in cui lo «scambio» diventa quello tra «conseguimento di rendite finanziarie derivanti dall’utilizzazione del territorio» e la «realizzazione (a carico dei privati) delle opere pubbliche» e dell’interesse pubblico, principio legittimante di qualunque atto della pubblica amministrazione.
La Procura cita alcuni esempi fra cui Garibaldi-Repubblica-Varesina, Cascina Merlata, MIND, Goccia-Bovisa, ex Trotto, ex Macello. Il principale su cui si concentrano è l’Accordo di Programma sui 7 Scali Ferroviari del 2017 per la trasformazione di un milione e 200mila metri quadrati di cui 674.460 metri a fini edificatori. E ancora, nella memoria integrativa alle richieste di arresto, i pm parlano anche della «vicenda paradigmatica di Marinoni», e di «Carlo Masseroli (ex assessore all’Urbanistica della Giunta del sindaco Moratti e dal 2022 manager di Nhood)». I due, scrivono i pm, «aspirano alla semplificazione degli accordi di Partenariato Pubblico Privato, come moduli procedimentali per portare avanti nell’ombra i loro progetti espansionistici».
Accordi che per la Procura, sarebbero il grimaldello per portare avanti le varianti ai piani di governo del territorio, garantendo quote di edilizia sociale residenziale. Per i magistrati, quei partenariati pubblico-privato «consentono di semplificare ulteriormente la conclusione della procedura amministrativa e di occultare ancora meglio agli occhi del pubblico gli interventi concordati tra privati e l’assessore».

Per Tancredi i pm hanno chiesto i domiciliari, mentre Masseroli non risulta tra i 74 indagati allo stato. E ancora su Marinoni, scrivono ancora i pm, «faceva sfoggio con Manfredi Catella» di Coima e Tancredi della «proposta di modifica» di una legge regionale per rendere «ancora più agevole e spedita la procedura dei partenariati» per la «realizzazione delle Porte metropolitane». Infine, ci sono altre due fatture di cui non «si conosce la causale» ed emesse da Marinoni nei confronti di Acpv Architets, la società degli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, tra quelle citate nelle carte in cui si ipotizzano a vario titolo i reati di corruzione, induzione indebita e falso.
Le due fatture, per un totale di poco più di 10 mila euro, e su cui sono in corso accertamenti, come si legge nella richiesta dei arresto, sono state emesse da Marinoni, tramite il suo studio di architettura, una nell’aprile 2021 e l’altra il febbraio successivo.