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Caso Almasri, Nordio: «Dimettermi? Come disse McAuliffe… Nuts!»

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

«Lo sa cosa disse il generale durante l’assedio di Bastonia?»: il Ministro della Giustizia al Senato per la fuga di Cavallari dal carcere

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«Lo sa cosa disse il generale McAuliffe durante l’assedio di Bastonia? Nuts!». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio respinge al mittente la richiesta arrivata dalle opposizioni di dimissioni nei suoi confronti, citando un’esclamazione passata alla storia (nuts-sciocchezze) ed adattandola agli ultimi sviluppi sul caso Almasri.

Sorridendo, il Guardasigilli ha fatto appello all’episodio della seconda guerra mondiale quando le forze tedesche, sicure della loro posizione, inviarono una delegazione per consegnare un ultimatum di resa al comandante americano a Bastogne, il generale di brigata Anthony McAuliffe, che rispose ufficialmente con un laconico ‘nuts’, tradotto «andate all’inferno».

A margine della Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina a Roma, Nordio aveva già smentito le ricostruzioni riportate dai giornali, secondo cui lui e il suo staff sarebbero stati al corrente fin da subito dell’arresto del generale libico: «Riferiremo in Parlamento quando sarà il momento, ma gli atti che abbiamo smentiscono radicalmente quello che viene riportato sui giornali».

Un concetto poi ribadito qualche ora dopo in Senato, dove il Guardasigilli si trovava per rispondere al Question Time sul caso di Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo che ha ottenuto un permesso per discutere la tesi di laurea e non è più rientrato in carcere. «Se avremo la necessità, dopo esserci anche consultati con gli altri colleghi di governo, – ha affermato sul caso Almasri – non c’è nessuna difficoltà a farlo. Ma non vedo cosa potrei aggiungere, visto che quello che ho già detto è tutta la verità ed è assolutamente esauriente».

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Anzi, parlando di «eventuali violazioni di atti riservati di cui non si riesce a capire come qualcuno sia arrivato in possesso», il Guardasigilli ha sottolineato che quanto accaduto sarà «eventualmente oggetto di chiarimento da parte soprattutto dell’autorità giudiziaria».

Nordio è poi tornato sulla separazione delle carriere, dopo la sospensione dell’esame del provvedimento – durante la giornata il numero legale è mancato 4 volte – che riprenderà martedì 15 luglio, con il voto sull’articolo 3. «Siamo in dirittura di arrivo per una riforma epocale della giustizia. Le provano tutte per rallentarla o intimidirci – ha affermato il ministro – a costo di inventarsi delle bufale solenni».

Infine, sul caso della fuga dal carcere di Cavallari, rispondendo al Question Time Nordio ha chiarito di aver avviato un’attività istruttoria al fine di «accertare compiutamente i fatti e verificare l’eventuale sussistenza dei presupposti per l’esercizio delle prerogative istituzionali riconosciutemi per legge».

Ha aggiunto che il segreto istruttorio non consente di poter fornire ulteriori dettagli sulla vicenda, che ha «profondamente ferito la sensibilità degli italiani perché la certezza della pena sta diventando un’astrazione metafisica. Nel nostro sistema vige il paradosso che è abbastanza facile entrare in prigione quando si è presunti innocenti prima del processo ed è altrettanto facile uscirne quando si è colpevoli conclamati». Sul caso Cavallari il Guardasigilli fa poi notare che è «assoluta prerogativa della magistratura di sorveglianza disporre della gestione del detenuto. Lungi da me ora fare una critica all’autonomia e all’indipendenza della magistratura che tanto stiamo difendendo in questo momento, in cui sembra invece che la vogliamo vulnerare con la separazione delle carriere».

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