Colpa della prolungata siccità che ha colpito l’altopiano. L’assessore :«La notizia buona è che le lenticchie invece sono salve»
L’arcobaleno sparisce in questo nuovo mondo, che si tratti di diritti, che si tratti di fiori. Che poi non è così diverso. Ma quest’anno a colpire quello di Castelluccio è stata la siccità, non dello spirito come quello sbiadisce i diritti, ma del meteo. Poca pioggia sull’altopiano dei Sibillini a giugno, temperature troppo elevate: la fioritura di Castelluccio di Norcia quest’anno non ha offerto lo spettacolo abituale.
A confermarlo non solo le foto, anche alcuni agricoltori e coltivatori della lenticchia, tra cui Gianni Coccia, assessore comunale, oltre che animatore del borgo, e Diego Pignatelli, da anni impegnato nella semina sul Pian Grande. «Dal primo al 20 giugno praticamente non è mai piovuto, nonostante ci troviamo nel cuore dei Monti Sibillini, a quasi 1.500 metri di quota», hanno spiegato gli agricoltori intervisati dall’Ansa.
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«Abbiamo perso il 30 per cento del turismo legato alla fioritura, purtroppo. I fiori sono spuntati, come ogni anno, ma assai più radi e per il caldo estremo ogni varietà è durata pochissimo. L’arcobaleno naturale che ci ha resi famosi in tutto il mondo è stato soltanto parziale, un regalo per i fortunati che erano qui al momento giusto», ha detto anche Coccia spiegando però che, «La notizia buona però è che le lenticchie invece sono salve. E speriamo che i prossimi temporali e la rugiada del mattino, salvino ciò che resta dell’ultima fioritura».

