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Il video con l’orso alle spalle, poi l’attacco mortale: «Viene, bello!»

Un frame del video girato dalla vittima Omar Farang Zin

L’incontro sulla Transfagarasan, in Romania. Il corpo senza vita di Omar Farang Zin, motociclista italiano di 48 anni, ritrovato in un burrone


Li ha incontrati su una strada in Romania che percorreva con la sua moto. Una mamma orsa coi suoi cuccioli. Scena che, giovedì 2 luglio, Omar Farang Zin, turista italiano di 48 anni e residente a Samarate, non ha resistito a filmare. Si è messo di spalle, inquadrandosi sorridente col pollice a indicare dietro, poi è stato aggredito. Per lui non c’è stato nulla da fare. Omar Farang Zin è morto ancora prima di fare quello che avrebbe voluto, dare del cibo alla famigliola nonostante il cartello, “Non dare da mangiare agli orsi”.

L’incontro è avvenuto sulla Transfagarasan, una delle strade più belle della Romania, e le immagini del momento prima sono state immortalate dallo stesso Farang Zin che le ha subito pubblicate su Facebook.

«Ecco l’orso! Che bello! Sta venendo verso di me», ha detto. E sono state le sue ultime parole. Pochi secondi dopo l’orsa, imprevedibile come tutti gli animali selvatici, lo ha afferrato trascinandolo per circa 60 metri in un burrone.

E li è stato trovato dai soccorsi, in fondo al dirupo. Quando sono intervenuti, i gendarmi, la polizia e la forestale, hanno prima visto la moto immatricolata in Italia, poi il sangue, resti, un guanto. Dopo qualche ora, hanno rintracciato il corpo. Era in una zona poco accessibile, sulla riva del lago Vidraru. La polizia ha avviato un procedimento penale per il reato di omicidio colposo. L’orso, una femmina adulta, è stato abbattuto.

Secondo ministero dell’Ambiente, gli avvistamenti di orsi bruni sono comuni in Romania: è il Paese con la più vasta popolazione dell’Unione Europea, una comunità da 10-13 mila esemplari. Solo la regione dove è morto Omar Farang Zin ne registra 112 orsi. Il numero ottimale dovrebbe essere 25. Gli orsi attaccano persone e bestiame e negli ultimi due decenni i morti sono stati quasi 30. Gli esperti avvertono che però la causa è da cercare, oltre che nel comportamento umano, , al disboscamento, che riduce gli habitat degli animali in nome dell’edilizia, ai cambiamenti climatici e alle discariche di rifiuti ai confini delle città. Il cibo scartato attrae gli orsi.

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