Via libera dell’Ue al rinnovo delle sanzioni economiche contro la Russia fino al 31 luglio 2026. Dal Cremlino fanno sapere che Kirill Dmitriev rientra da Miami e riferirà a Vladimir Putin
Il Consiglio dell’Unione europea ha dato il via libera al rinnovo semestrale delle sanzioni economiche nei confronti della Russia. Le misure resteranno in vigore fino al 31 luglio 2026 e confermano l’impianto restrittivo già adottato negli ultimi anni dopo l’invasione dell’Ucraina.
Le misure confermate
Il pacchetto comprende un ampio ventaglio di restrizioni settoriali: resta il divieto di importazione e trasferimento nell’Ue di petrolio e prodotti petroliferi russi trasportati via mare, l’esclusione di diverse banche russe dal sistema Swift e la sospensione delle licenze di trasmissione nell’Unione per vari organi di informazione sostenuti dal Cremlino e ritenuti veicoli di disinformazione.
Cremlino: Dmitriev riferirà a Putin
Dal Cremlino fanno sapere che Kirill Dmitriev, rappresentante speciale del presidente russo e amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, è di ritorno da Miami e riferirà a Vladimir Putin sugli esiti del viaggio. A confermarlo è stato il portavoce Dmitry Peskov, precisando che il briefing con il capo dello Stato avverrà una volta concluso il rientro a Mosca.
Peskov ha chiarito che Dmitriev non ha trasmesso messaggi diretti di Putin ai partner americani. “La cosa principale è ottenere informazioni”, ha spiegato, sottolineando che il compito dell’inviato è raccogliere elementi sul lavoro preparatorio svolto da Stati Uniti ed Europa in vista di eventuali sviluppi diplomatici.
Divergenze su sanzioni e cooperazione
Secondo il Cremlino, Washington tende a legare la possibilità di una cooperazione economica al processo di risoluzione del conflitto ucraino. Una posizione che Mosca non condivide: per la Russia, ha ribadito Peskov, i due dossier dovrebbero restare separati, lasciando spazio a progetti “reciprocamente vantaggiosi”.
Pressioni Usa su Mosca
Negli Stati Uniti, intanto, il senatore repubblicano Lindsey Graham ha criticato quella che definisce una sopravvalutazione della disponibilità di Putin a chiudere il conflitto. Graham ha invitato Washington ad aumentare la pressione su Mosca, ipotizzando anche un rafforzamento del sostegno militare all’Ucraina, comprese garanzie di sicurezza e una maggiore presenza europea sul terreno.




















