Il Pontefice entra tra le personalità vestite meglio del 2025 per Vogue America. Nella lista accanto a Rihanna, Michelle Obama e Miuccia Prada, grazie all’atelier LAVS (Liturgical Atelier Vatican Style) di Filippo Sorcinelli
Papa Leone Vogue entra ufficialmente nella lista delle icone di stile del 2025 stilata da Vogue America. Il pontefice è stato inserito nella selezione annuale che celebra personalità capaci di esprimere un’identità forte e riconoscibile anche attraverso l’abbigliamento, accanto a figure di primo piano della moda, dello spettacolo e della politica internazionale.
Nella motivazione, Vogue evidenzia come Leone XIV abbia saputo reinterpretare la tradizione papale con uno stile riconoscibile. La rivista evidenzia una discontinuità rispetto ai gusti più essenziali del predecessore, papa Francesco, pur mantenendo continuità nella sartoria e nel valore simbolico dei paramenti liturgici.
I paramenti liturgici Lavs
Un ruolo centrale è attribuito ai paramenti sacri realizzati dall’atelier LAVS – Liturgical Atelier Vatican Style, fondato da Filippo Sorcinelli. Da oltre vent’anni partner dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, LAVS veste anche papa Leone nei momenti più solenni del suo pontificato, confermandosi un punto di riferimento internazionale nell’arte sartoriale liturgica. Anche in questo aspetto, Vogue riconosce in papa Leone una coerenza estetica che diventa linguaggio culturale.

La classifica trasversale
La classifica delle 55 icone di stile del 2025 attraversa mondi molto diversi. Accanto a Papa Leone Vogue compaiono star come Rihanna, Jennifer Lawrence, Rosalía e Bad Bunny, icone fashion come Kate Moss e Timothée Chalamet, figure politiche come Michelle Obama e protagonisti dello sport e del design contemporaneo.
L’unica italiana: Miuccia Prada
Nella lista di Vogue figura anche Rama Duwaji, moglie del neo sindaco di New York Zohran Mamdani. L’unica italiana presente è Miuccia Prada, riconosciuta da Vogue come una delle figure più influenti nello stile globale. La presenza di Papa Leone Vogue accanto a questi nomi rafforza l’idea di una moda intesa non solo come tendenza, ma come espressione culturale e simbolica.


















