La leader dell’opposizione Kolesnikova era in carcere dal 2020, l’attivista Bialiatski dal 2021. Tra i liberati anche cinque cittadini ucraini. La liberazione dopo un accordo con gli Stati Uniti e la revoca le sanzioni sulle esportazioni di potassio della Bielorussia
Le autorità bielorusse hanno liberato 123 detenuti, tra i quali l’attivista il premio Nobel per la Pace Ales Bialiatski e Maria Kolesnikova, una delle figure di spicco dell’opposizione al regime. La notizia è stata diffusa dai media di Stato e confermata da organizzazioni per i diritti umani. Kolesnikova era in carcere dal 2020, e Bialiatski dal 2021.
Nei giorni precedenti un inviato degli Stati Uniti aveva dichiarato che Washington avrebbe revocato le sanzioni imposte dall’amministrazione di Joe Biden sulle esportazioni di potassio della Bielorussia, elemento che secondo osservatori e attivisti avrebbe portato alle trattative per la grazia ai detenuti.
Chi è Maria Kolesnikova
Maria Kolesnikova, 43 anni, è una delle figure simbolo dell’opposizione bielorussa al presidenteAlexander Lukashenko, al potere dal 1994.
Musicista di formazione e attivista politica, è diventata un volto centrale della protesta democratica nel 2020, quando ha sostenuto la candidatura presidenziale di Svetlana Tikhanovskaya contro Lukashenko. Dopo le elezioni di agosto, segnate da accuse di brogli, Kolesnikova è stata tra le principali promotrici delle grandi manifestazioni di piazza che hanno scosso il Paese per settimane. A differenza di Tikhanovskaya, che ha scelto l’esilio in Lituania, Kolesnikova è rimasta in Bielorussia. Nel settembre 2020 è scomparsa per alcuni giorni, per poi riapparire in stato di fermo.
Nel 2021 è stata condannata a 11 anni di carcere con accuse di complotto per il rovesciamento del potere, minaccia alla sicurezza nazionale e creazione di un’organizzazione estremista, tutte contestazioni considerate politicamente motivate da osservatori internazionali.
La sua liberazione è stata annunciata dalla sorella sui social: “È libera”, ha scritto è momento di “immensa felicità”

Chi è Ales Bialiatski
Ales Bialiatski, 63 anni, è uno dei più noti difensori dei diritti umani in Bielorussia ed è stato insignito del Premio Nobel per la Pace nel 2022. È il fondatore e presidente della ong Viasna, creata nel 1996 per fornire assistenza legale e finanziaria ai prigionieri politici e alle loro famiglie.
Attivo fin dagli anni Ottanta nel movimento democratico bielorusso, Bialiatski ha avuto un ruolo chiave nell’organizzazione delle prime proteste antisovietiche e nella costruzione di un’opposizione civile al regime.
Era detenuto dal 2021 per il suo coinvolgimento nelle proteste contro la rielezione di Lukashenko nel 2020. Nel 2023 era stato condannato a 10 anni di carcere con l’accusa di finanziamento illecito di attività di opposizione.
Tra il 2011 e il 2014 Bialiatski aveva già scontato una pena per evasione fiscale, accusa che ha sempre respinto. La sua scarcerazione è stata annunciata dall’ong Viasna.

Zelensky: liberati anche cinque ucraini
Tra le 123 persone rilasciate figurano anche cinque cittadini ucraini. Lo ha reso noto il presidente Volodymyr Zelensky, che ha lodato gli “sforzi congiunti con gli Stati Uniti”. “Grazie al ruolo attivo degli Stati Uniti e alla collaborazione delle nostre agenzie di intelligence, circa un centinaio di persone vengono ora rilasciate, tra cui cinque ucraini”, ha scritto Zelensky su X, come riportano i media ucraini.
Il presidente ucraino ha inoltre incaricato i servizi di intelligence di intensificare gli sforzi sul fronte russo, con l’obiettivo di ottenere il rilascio dei prigionieri di guerra ucraini entro l’inizio del nuovo anno.
Chief of the Defense Intelligence of Ukraine, Kyrylo Budanov, presented details regarding the preparation of a special mission to free civilians held in Belarus. Thanks to the active role of the United States and the cooperation of our intelligence agencies, around one hundred…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 13, 2025












