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Zelensky al vertice con Starmer, Macron e Merz. Trump: «Mi ha deluso»

Al centro dell’incontro ci sono i negoziati per l’accordo di pace con la Russia e il sistema di garanzie di sicurezza per Kiev messo a punto dalla coalizione dei volenterosi. Il presidente Usa intanto critica il leader ucraino: “Non ha letto la mia proposta di pace


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nel Regno Unito per partecipare a Londra al vertice con il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Al centro dell’incontro ci sono i negoziati per un possibile accordo di pace con la Russia e il sistema di garanzie di sicurezza per Kiev messo a punto dalla coalizione dei volenterosi. Che volenterosi sono di sicuro anche perché cercano di contrastare ogni cambiamento, l’ultimo oggi, quando parlando con i giornalisti, il presidente Trump si è detto “deluso da Zelensky”.

Sul fronte anglo-americano, la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper è attesa a Washington per colloqui con il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Secondo una nota del Foreign Office, Regno Unito e Stati Uniti “riaffermeranno il loro impegno a raggiungere un accordo di pace”.

Zelensky ha visto anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella sua residenza a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
L’Alleanza precisa che non sono previsti incontri con la stampa. La premier Giorgia Meloni riceverà Zelensky domani, martedì 9, alle 15 a Palazzo Chigi.

Trump: «Deluso da Zelensky». E apre a Putin

«Deluso da Zelensky, non ha neanche letto la proposta di pace». E siamo da capo. Gira gira il mondo, Donald Trump non ha nascosto l’irritazione per l’atteggiamento del presidente ucraino. “Eppure ai suoi piace”, continua.

«Stiamo dialogando con Putin e con la leadership ucraina, incluso Zelensky» ha detto l’ex presidente. «Devo dire che sono un po’ deluso che Zelensky non abbia ancora letto la proposta. Credo che la Russia sia d’accordo, non sono certo che Zelensky lo sia. Alla sua squadra invece piace». Certo, ai russi piace per forza, l’hanno scritta loro.

Zelensky: “Il nodo sul Donbass”

In un’intervista a Bloomberg, Zelensky ha sottolineato che le posizioni di Stati Uniti, Russia e Ucraina restano divergenti, in particolare sul futuro del Donbass:

«Esistono visioni diverse e non abbiamo una posizione unitaria sul Donbass».

Il presidente ha risposto anche alle critiche di Donald Trump, ha chiarito che alcuni punti del piano Usa richiedono discussioni aggiuntive, soprattutto su garanzie di sicurezza e controllo dei territori orientali. Kiev insiste per un accordo separato sulle garanzie prima di entrare nel merito del resto.

In ucraina si continua a morire

E mentre gira gira il mondo la sola cosa certa è che i soldati combattono. Il conflitto continua a colpire i civili. Secondo il Kyiv Post, la scorsa notte le forze russe hanno lanciato una nuova ondata di attacchi con droni in diverse regioni ucraine. A Chernihiv un ordigno è esploso vicino a un condominio, ferendo tre persone e provocando gravi danni strutturali.

Nella regione di Dnipropetrovsk si registra una vittima e almeno due bambini tra i feriti. Colpite anche Okhtyrka e l’area di Kiev, dove sono divampati incendi e sono stati danneggiati edifici e infrastrutture, incluso un gasdotto poi messo in sicurezza dai soccorritori. Secondo il Servizio di emergenza ucraino, psicologi e operatori stanno assistendo le famiglie coinvolte.

Zelensky: «L’Ucraina merita una pace dignitosa»

«L’Ucraina merita una pace dignitosa, e il fatto che la pace arrivi o meno dipende interamente dalla Russia: dalla pressione collettiva che sapremo esercitare su Mosca e dalla solidità delle posizioni negoziali degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti gli altri nostri partner. La Russia deve essere chiamata a rispondere di ciò che sta facendo: degli attacchi quotidiani, del terrore costante contro il nostro popolo e della guerra stessa», scrive il presidente ucraino su X.

Qualche ora prima, aveva scritto: «Ho avuto una conversazione molto importante con la Presidente del Consiglio dei ministri italiano, GiorgiaMeloni. Le sono grato per l’attenzione costante agli sforzi diplomatici e per il sostegno alla nostra infrastruttura energetica attraverso le attrezzature che l’Italia fornirà nei prossimi giorni».

«Abbiamo discusso degli esiti dei nostri contatti con la parte americana, così come delle prospettive e delle difficoltà attuali. C’è ancora lavoro da fare insieme per garantire che la Russia si impegni davvero a porre fine alla guerra. L’Italia sostiene chiaramente la necessità di una sicurezza reale e di evitare qualsiasi nuova escalation del conflitto. Stiamo preparando sforzi congiunti in Europa per far funzionare la diplomazia».

Paesi terzi sicuri: via libera dal Consiglio Ue

Il Consiglio Ue ha approvato la modifica al regolamento 2024/1348 sul concetto di “paese terzo sicuro”, nonostante l’opposizione di Spagna, Grecia, Francia e Portogallo. La maggioranza qualificata è stata raggiunta.
Le nuove norme consentono agli Stati membri di respingere una domanda d’asilo come irricevibile non solo in presenza di un legame con il Paese terzo, ma anche in caso di transito o sulla base di accordi con Paesi sicuri (salvo minori non accompagnati).

Approvato anche il regolamento che istituisce la lista Ue dei Paesi d’origine sicuri: Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia.

I Paesi candidati all’adesione Ue sono considerati sicuri salvo conflitti, restrizioni ai diritti fondamentali o tassi elevati di riconoscimento dell’asilo. I due testi ora passano ai negoziati con il Parlamento europeo. Al Consiglio Affari Interni è stato raggiunto l’accordo politico sul fondo di solidarietà previsto dal Patto migrazione e asilo.

Difesa: via libera definitivo all’Edip

Il Consiglio Ue ha adottato formalmente l’European Defence Industry Programme (EDIP), la nuova cornice che rafforza la prontezza militare europea sostenendo la competitività dell’industria della difesa.
Con questa decisione, l’Edip entra nella fase operativa.

Costa attacca Washington

Durante la conferenza annuale del Delors Institute, il presidente del Consiglio europeo António Costa ha criticato apertamente gli Stati Uniti: «Gli alleati non minacciano di interferire nella vita politica degli alleati. E gli Usa e l’Europa ormai non condividono più la stessa visione dell’ordine internazionale».

Pressione dell’Europa del Nord

I leader di Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia, Finlandia e Irlanda hanno scritto a Costa e von der Leyen per sostenere la proposta di un prestito di riparazione finanziato dai profitti dei beni russi congelati.
Secondo la lettera, le “ambizioni imperialistiche della Russia” richiedono una decisione immediata al vertice del 18 dicembre.

«Il tempo è essenziale. Una decisione ora può rafforzare l’Ucraina nella difesa e nei futuri negoziati di pace».

“I cambiamenti che stiamo vedendo”, quelli apportati da Donald Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale degli Usa e che segnano un allontanamento dall’Europa, “sono in gran parte in linea con la nostra visione” possono garantire un “lavoro costruttivo” con gli Usa sulla soluzione della guerra in Ucraina, aveva dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.

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