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Trump apre a Mosca, Eu teme il voltafaccia. Putin: «Donbass russo»

Trump apre a Mosca e l’Ue teme un voltafaccia nei confronti di Kiev. Putin rilancia la linea dura: «Donbass sarà russo». Cresce la tensione nei negoziati sulla guerra in Ucraina


Putin continua ad avere Toni ancora concilianti nei confronti di Donald Trump, che nel frattempo ha deciso di alleggerire le sanzioni contro Lukoil, consentendo alle stazioni di servizio del gruppo al di fuori della Russia di continuare a operare. Una decisione interpretata come un gesto politico verso Mosca.

Ma il presidente russo non cambia linea. In una nuova intervista rilasciata a media indiani il presidente russo ha ribadito che l’Ucraina deve ritirarsi dal Donbass e dai territori annessi, altrimenti “la Russia li libererà con la forza”. Il Cremlino accusa ancora una volta la Nato di rappresentare “una minaccia esistenziale” con la sua espansione verso est.

In una nuova intervista rilasciata a media indiani il presidente russo ha ribadito che l’Ucraina deve ritirarsi dal Donbass e dai territori annessi, altrimenti “la Russia li libererà con la forza”. Il Cremlino accusa ancora una volta la Nato di rappresentare “una minaccia esistenziale” con la sua espansione verso est.

L’Europa teme un voltafaccia Usa

Mentre gli emissari ucraini tornano in Florida per nuovi colloqui, lo scenario inquieta le cancellerie europee. Francia e Germania temono che la Casa Bianca possa abbandonare Kiev.

Secondo una ricostruzione dello Spiegel sulla call tra i leader occidentali, Emmanuel Macron avrebbe ventilato il timore che “gli Stati Uniti possano tradire l’Ucraina”, mentre il tedesco Friedrich Merz avrebbe invitato Zelensky “alla massima cautela”.

Anche il presidente finlandese Alexander Stubb avrebbe avvertito: “Non possiamo lasciare l’Ucraina da sola con questi interlocutori”, riferendosi a Steve Witkoff e Jared Kushner, emissari americani coinvolti nei negoziati. Le capitali europee hanno poi ridimensionato le citazioni, ma fonti presenti alla riunione confermano la sostanza delle preoccupazioni.

Putin tra India e negoziati: «Trump è sincero»

Nel suo viaggio a New Delhi, Putin ha elogiato Narendra Modi per non aver ceduto “alle pressioni occidentali” sulle importazioni di petrolio russo. Ha inoltre definito “molto utile” il colloquio di cinque ore con Witkoff e Kushner, pur ammettendo che restano divergenze su diversi punti del piano americano.

Washington avrebbe proposto di dividere i 28 punti del testo in quattro pacchetti separati. Ma per Mosca “ogni punto va discusso nel dettaglio”, soprattutto le clausole sulle garanzie di sicurezza per Kiev e l’impegno a non entrare nella Nato.

Macron cerca di coinvolgere Xi

In un clima di crescente incertezza, Emmanuel Macron da Pechino ha chiesto Xi Jinping – il più influente alleato della Russia – di sostenere realmente un percorso verso il cessate il fuoco. L’Europa teme che l’asse Trump–Putin possa ridisegnare il negoziato a svantaggio di Kiev e rendere la Cina un arbitro decisivo della crisi.

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