Il presidente russo avverte l’Europa e accusa Kiev ed Eu di ostacolare i negoziati. Witkoff e Kushner al Cremlino, mentre Zelensky chiede risultati e spinge per l’uso degli asset russi congelati
Vladimir Putin è stato netto, e prevedibile. Ha dichiarato che la Russia «non ha intenzione di combattere con l’Europa, ma se l’Europa inizierà, saremo subito pronti». Lo ha detto parlando prima del suo incontro con l’inviato statunitense Steve Witkoff, accusando i Paesi europei di voler sabotare gli sforzi di Washington per raggiungere un accordo sulla pace in Ucraina. Secondo Putin, l’Europa starebbe ostacolando il negoziato e «la leadership di Kiev vive su un altro pianeta».
Il presidente russo è pronto a ricevere a Mosca Steve Witkoff, inviato speciale del presidente Trump, per discutere un nuovo pacchetto di proposte americane sul possibile accordo di pace in Ucraina. Witkoff è già arrivato a Mosca, accolto dal consigliere presidenziale Kirill Dmitriev. L’incontro con Putin prevede anche la presenza di Jared Kushner, genero di Donald Trump, che parteciperà al round negoziale come confermato dal Cremlino.
Secondo Axios, dopo Mosca Witkoff e Kushner voleranno verso un Paese europeo per incontrare Zelensky.

Witkoff, alla sua sesta visita nella capitale russa dall’inizio dell’anno, presenterà una versione rivista del piano, modificata dagli Stati Uniti dopo l’ultimo round di negoziati con i diplomatici ucraini. Il primo documento circolato a novembre era stato giudicato da Kiev e dalle principali capitali europee troppo vicino alle richieste massimaliste della Russia.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato ai giornalisti che l’incontro di Putin con Witkoff è previsto per il pomeriggio di oggi. I primi momenti della conversazione saranno aperti ai media.
L’incontro di Mosca segue il faccia a faccia di Miami tra delegazioni statunitensi e ucraine, definito “costruttivo” da entrambe le parti, ma ancora lontano da un’intesa. Restano nodi non chiariti, che nessuno ha dettagliato pubblicamente. Ma secondo il presidente ucraino Zelensky si tratta di «uno dei momenti più difficili ma allo stesso tempo più ottimistici», sostenendo che ora «più che mai» esiste una possibilità reale di chiudere la guerra.
L’ultima bozza negoziale conterrebbe 20 punti, preparati nei colloqui di Ginevra e Florida, ma «alcune questioni restano da risolvere».
Honoured to welcome President @ZelenskyyUa and First Lady @ZelenskaUA to Ireland. Our support for the people of Ukraine as they defend their freedom and democracy remains unwavering. 🇮🇪🇺🇦 pic.twitter.com/9KCxuzzZpQ
— Micheál Martin (@MichealMartinTD) December 1, 2025
Nel frattempo Zelensky, in tournée diplomatica europea, ha visto Emmanuel Macron a Parigi e nella notte, verso le 22,47 di ieri è atterrato in Irlanda, dove a Dublino il presidente ucraino e la first lady sono stati accolti dal primo ministro irlandese Michail Martin che ha poi espresso sui social il suo “incrollabile sostegno” al popolo ucraino “che sta difendendo la propria libertà e democrazia”. Martin ha anche pubblicato un video dell’incontro all’aeroporto di Dublino.
È da lì che Zelenky ha dichiarato che il team negoziale americano è «sempre il benvenuto» a Kiev, pur mantenendo prudenza sulle prospettive dei colloqui di Mosca. Con il premier irlandese Micheal Martin hanno insistito sulla necessità di coinvolgere anche gli alleati europei nei negoziati e ribadito che un accordo di pace non può lasciare scoperta l’Ucraina. È «giunto il momento di usare gli asset russi» bloccati in Europa per finanziare la ricostruzione e garantire la difesa del Paese. Secondo Zelensky, Mosca dovrà «pagare» per l’invasione davanti a un tribunale internazionale. L’Irlanda ha confermato il proprio sostegno all’utilizzo dei beni congelati. Per ora però la Commissione ha avuto diversi scambi tecnici con la Bce: è esclusa qualsiasi ipotesi di finanziamento monetario, che sarebbe vietato dal mandato della banca centrale.
Pressioni e resistenze
La Casa Bianca continua a premere su Kiev affinché valuti il piano ma Mosca mostra resta diffidente, testarda, sembra negoziare e poi attacca ancora più duramente. Rafforzato dai recenti progressi militari e dal clima interno ucraino segnato da scandali, Putin lascia intendere che Kiev dovrebbe essere “spinta” ad accettare condizioni più vicine alle richieste russe.
La rinuncia ai territori ancora controllati dall’Ucraina nel Donbas, l’abbandono dell’adesione alla Nato e garanzie formali sul ruolo della lingua, della cultura e della Chiesa ortodossa russa nel Paese. Richieste che Kiev respinge nettamente.
Massimo riserbo Usa sulla nuova proposta
Fonti diplomatiche Nato sostengono che la nuova bozza di accordo statunitense sia «irriconoscibile» rispetto al piano originario da 28 punti. Gli Usa starebbero mantenendo un riserbo assoluto, al punto che nemmeno Regno Unito, Francia e Germania avrebbero visto il testo finale. I nodi principali restano territori occupati e garanzie di sicurezza.
Gli Stati Uniti hanno informato gli alleati in un Consiglio Atlantico straordinario, durante il quale le capitali europee hanno ribadito quali punti siano «veramente cruciali» per l’Europa. Secondo una fonte, «le posizioni europee sono ormai sul tavolo, anche se l’Europa non è nella stanza dei negoziati».
Il messaggio di Putin
Il presidente russo ha ribadito il suo punto di vista in una recente conferenza stampa:
«Quando l’esercito ucraino abbandonerà i territori occupati, allora le ostilità cesseranno. In caso contrario, li costringeremo militarmente».
Poche ore prima del nuovo incontro con Witkoff, il Cremlino ha diffuso un video di Putin in visita a un posto di comando sul fronte: immagini studiate per mostrare slancio militare. Nel filmato, il presidente appare irritato quando i comandanti riferiscono di centinaia di soldati ucraini caduti: «È una tragedia per il popolo ucraino, frutto delle politiche criminali della giunta di Kiev», afferma.
Le aspettative internazionali
Gli analisti non si attendono un accordo imminente, ma considerano significativo che il canale diplomatico resti aperto. L’obiettivo principale è mantenere un livello alto di comunicazione in una fase estremamente rischiosa. Secondo l’analista moscovita Ilya Grashchenkov intervistata da Nyt, l’economia russa, crescita quasi zero e deficit in aumento per le spese militari, potrebbe spingere il Cremlino a valutare compromessi in futuro, anche se per ora la leadership riesce a nascondere le crepe.
Tatiana Stanovaya, del Carnegie Russia Eurasia Center, ritiene che Putin sia convinto che “più territorio perderà l’Ucraina, più aumenteranno in Occidente le voci favorevoli a un cessate il fuoco”.
Tensione Nato-Russia dopo che l’ammiraglio Cavo Dragone ha rivelato che anche ‘un attacco preventivo’ potrebbe essere considerato ‘un’azione difensiva’.
Combattimenti ancora in corso a Pokrovsk
Le autorità ucraine smentiscono la versione russa sulla caduta di Pokrovsk, sostenendo che nella città chiave si combatte ancora. Secondo DeepState, un gruppo ucraino che monitora il fronte tramite immagini geolocalizzate e fonti militari, a novembre le forze russe hanno quasi raddoppiato i progressi ottenuti rispetto a settembre. Pur non trattandosi di conquiste territoriali ampie, segnalano una crescente pressione sull’esercito ucraino, ormai in forte affanno.
Nuovo arresto a Kiev per corruzione
La Procura di Kiev e i servizi di sicurezza hanno arrestato l’ex vicepresidente facente funzioni della società Energoatom e il primo viceministro dell’Energia Yuriy Sheyk, nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione che coinvolge l’azienda nucleare statale.












