Il piano Usa ridisegna l’Ucraina: cessione del Donbass, stop all’ingresso nella Nato, ritorno della Russia nei grandi tavoli e nessun processo per i crimini di guerra
La pace che schiaccia Zelensky è al centro del nuovo piano Usa per chiudere la guerra in Ucraina. Donald Trump ha messo sul tavolo un progetto in 28 punti. Non un semplice cessate-il-fuoco, ma una ridefinizione degli equilibri europei: dalla sorte del Donbass alle basi della futura sicurezza di Kiev. I documenti, visionati da diversi media americani, tracciano un accordo vincolante che coinvolgerebbe Stati Uniti, Russia, Europa e Ucraina.
Sovranità ucraina, ma fuori dalla Nato
Il primo punto riafferma la “piena sovranità dell’Ucraina”. Un principio che appare però affiancato da una clausola centrale: Kiev dovrà rinunciare per sempre alla Nato, inserendo il divieto direttamente nella Costituzione.
In cambio, gli Stati Uniti dovrebbero fornire garanzie di sicurezza, ma senza specificare come.
La Nato, da parte sua, si impegnerebbe formalmente a non accogliere l’Ucraina in futuro. L’adesione all’Unione europea invece resta possibile e addirittura favorita: durante il percorso di ingresso, Kiev otterrebbe un accesso preferenziale al mercato europeo.
Il documento prevede la cessione del Donbass a Mosca e la riduzione dell’esercito ucraino a 600.000 uomini. Ma soprattutto introduce un patto di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa. Mosca dovrebbe approvarlo “per legge”, impegnandosi a non invadere più né l’Ucraina né altri Paesi europei.
Gli Stati Uniti guiderebbero un dialogo stabile tra Cremlino e Nato, con l’obiettivo dichiarato di chiudere tre decenni di ambiguità geopolitiche e avviare una fase di “de-escalation strutturale”.
The American side presented points of a plan to end the war—their vision. I outlined our key principles. We agreed that our teams will work on the points to ensure it’s all genuine.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 20, 2025
We're geared up for clear and honest work—Ukraine, the U.S., our European and global partners. pic.twitter.com/DscaCBg4vW
Today, during a meeting with the U.S. Secretary of the Army, Daniel Driscoll, we discussed options for achieving real peace, the sequencing of our work and formats for dialogue, as well as new impulses for diplomacy. Our teams – of Ukraine and the United States – will work on the… pic.twitter.com/kWXnFh4YNz
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 20, 2025
Il piano stabilisce che nessuna truppa Nato sarà mai dispiegata in territorio ucraino. A difesa di Kiev verrà creato però uno scudo aereo alternativo: jet europei di stanza in Polonia, pronti a intervenire in caso di minaccia.
La ricostruzione come affare globale
Una parte sostanziale del documento riguarda il futuro economico dell’Ucraina. Washington propone la creazione di un grande Fondo di Sviluppo con investimenti mirati in infrastrutture, gasdotti, stoccaggi, data center, tech e intelligenza artificiale.
– 100 miliardi arriverebbero dagli asset russi congelati, di cui gli USA tratterrebbero la metà dei profitti generati dai progetti energetici.
– Altri 100 miliardi verrebbero messi dall’Europa.
– I fondi russi rimanenti sarebbero gestiti tramite un accordo separato USA-Russia.
Nucleare, G8 e centrali contese
Il piano prevede il ritorno della Russia nel G8 e la proroga dei principali trattati sul controllo delle armi nucleari, incluso lo START I. L’Ucraina, da parte sua, dovrà ribadire il proprio status di Paese non nucleare.
La centrale di Zaporizhzhia passerebbe sotto supervisione dell’AIEA e l’elettricità prodotta sarebbe ripartita al 50% tra Russia e Ucraina.
L’amnistia totale
Il punto più controverso è l’amnistia per tutti i soggetti coinvolti nel conflitto. Significa che Mosca non potrebbe essere perseguita per crimini di guerra, un’ipotesi rigettata apertamente da Kiev e contestata in molte capitali europee.
Elezioni entro 100 giorni
Tra le condizioni finali, il piano prevede nuove elezioni ucraine entro 100 giorni dalla firma dell’accordo. Zelensky ha già fatto sapere di essere disposto ad accettarle solo dopo un cessate-il-fuoco completo.













