L’alluvione del 29 ottobre 2024 provocò 229 morti. La decisione del presidente della Comunità Valenziana dopo le polemiche sulla gestione dell’emergenza
A un anno dalla tragedia della Dana, le violente inondazioni che il 29 ottobre 2024 devastarono la regione di Valencia causando 229 vittime, il presidente della Comunità autonoma, Carlos Mazón, ha annunciato le proprie dimissioni.
Finito nel mirino subito dopo la catastrofe per la mancata attivazione tempestiva dello stato di allerta meteorologica, nonostante le raccomandazioni dei suoi collaboratori, Mazón era stato accusato di aver esitato a prendere decisioni urgenti perché impegnato in una cena al momento delle prime segnalazioni. Da allora era stato al centro di critiche, manifestazioni e forti pressioni politiche.
«So di aver commesso errori, lo riconosco», ha dichiarato Mazón in un discorso ufficiale. «Mi sarei dimesso molto tempo fa: ci sono stati momenti insopportabili per la mia famiglia. Pensavo di poter risollevare questa terra dopo la devastazione, ma non ce la faccio più».
La decisione è arrivata dopo un incontro con il leader del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo. «Spero che, quando il rumore si placherà, la gente saprà distinguere tra un uomo che ha commesso un errore e una persona cattiva. È stato un onore servire la mia terra come presidente della Generalitat», ha aggiunto Mazón.
Le sue parole giungono in un momento di forte tensione politica, dopo la diffusione di alcuni audio che dimostrerebbero come il presidente fosse stato informato in tempo reale dei rischi per la popolazione, ma avesse comunque ritardato l’intervento.
Mazón ha escluso la convocazione di elezioni anticipate. La continuità del governo regionale dipenderà ora dall’appoggio dell’ultradestra di Vox, alleata indispensabile per mantenere in piedi la maggioranza conservatrice in uno dei tradizionali bastioni del Partito Popolare.









