Dopo il caso di violenza sessuale segnalato lunedì, nuove manifestazioni anti-immigrazione colpiscono la capitale irlandese
A Dublino, al termine della terza notte consecutiva di disordini nei pressi dell’hotel cittadino che ospita un nutrito gruppo di richiedenti asilo, ventitré persone sono state arrestate dopo ore di scontri con la polizia irlandese. Gli agenti delle forze dell’ordine sono stati colpiti dai manifestanti con fuochi d’artificio, pietre e altri oggetti. Due agenti sono stati ricoverati in ospedale, uno ferito alla testa da una bottiglia, l’altro con una lesione alla spalla.
Gli scontri sono scoppiati ieri in serata, tra le 19 e le 20, quando centinaia di persone si sono radunate vicino all’ingresso dell’albergo. La tensione, nel Paese, si è alzata in settimana dopo un presunto caso di violenza sessuale su una bambina di dieci anni, avvenuto all’alba di lunedì. Un uomo di 26 anni, la cui identità non può essere resa nota per motivi legali, è comparso martedì davanti al tribunale con l’accusa di aggressione sessuale. L’informazione circolata sui social irlandesi che si tratti di un richiedente asilo ha scatenato la risposta violenta dei militanti di estrema destra, da tempo irrequieti per le politiche migratorie del Paese.

La denuncia delle autorità
Le prime due serate di protesta avevano già visto momenti di tensione, culminati martedì con il ferimento di una poliziotta e l’incendio di un veicolo della Polizia. Il ministro della Giustizia, Jim O’Callaghan, ha dichiarato che «molti sono stati arrestati e altri seguiranno», condannando la «violenza teppistica» e assicurando che i responsabili saranno «processati e puniti senza esitazioni».
Il comandante della Polizia, Justin Kelly, recatosi sul posto dopo gli scontri, ha affermato che le proteste «non sono state manifestazioni pacifiche, ma episodi di violenza con l’intento di danneggiare l’edificio dell’hotel e intimidire chi vi risiede». Il comandante ha inoltre promesso che le indagini aperte dopo le proteste porteranno altri arresti.
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Quando la situazione è degenerata, gli agenti ordinari sono stati sostituiti dalle unità antisommossa, munite di scudi e protezioni aggiuntive. I manifestanti hanno continuato a lanciare pietre, bottiglie, razzi e assi di legno, colpendo diversi agenti; uno di loro è rimasto intossicato da spray al peperoncino durante le operazioni di contenimento. Almeno un centinaio di persone sono state accerchiate tra due cordoni di polizia intorno alle 22, e diverse di loro sono state fermate mentre cercavano di fuggire
Secondo quanto riportato dai media locali, alcuni manifestanti hanno sventolato bandiere irlandesi e scandito slogan anti-immigrazione. Durante la notte di martedì, si erano già verificati tentativi di sfondare le linee di polizia con calessi trainati da cavalli e motociclette, mentre un elicottero della Polizia era stato preso di mira con laser puntati verso la cabina di pilotaggio.
Il Primo ministro irlandese Micheál Martin ha condannato duramente gli episodi di violenza, definendoli «inaccettabili» e ribadendo che «non vi può essere alcuna giustificazione per attacchi contro i poliziotti o per l’intimidazione di chi cerca rifugio nel nostro Paese».
Le autorità temono che le tensioni possano proseguire nei prossimi giorni, alimentate da movimenti anti-immigrazione attivi sui social media. La Polizia ha promesso una «risposta ferma e coordinata» per ristabilire l’ordine, mentre proseguono le indagini sull’aggressione che ha innescato la spirale di proteste.