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Louvre, caccia ai ladri e museo chiuso. I visitatori: «Come la Pantera Rosa»

La polizia è sulle tracce dei quattro rapinatori: “Nella sala meno di quattro minuti. Sapevano esattamente cosa volevano”. Polemica politica sulla sicurezza


Il giorno dopo il clamoroso colpo al museo del Louvre, la polizia francese è sulle tracce dei quattro malviventi fuggiti con otto gioielli della Corona di Francia, un bottino dal valore inestimabile. I sospetti principali puntano verso la criminalità organizzata avvenuta in pieno giorno nel museo più visitato del mondo. In un video (ne vedete un frame nella foto a destra) girato da una testimone, si vedono i rapinatori in azione.

Il Louvre è rimasto chiuso anche oggi. In mattinata la direzione aveva annunciato una riapertura parziale, con alcune sale inaccessibili al pubblico, ma poco dopo il servizio stampa ha comunicato la chiusura per l’intera giornata.

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Davanti alla celebre piramide di vetro, centinaia di visitatori hanno trovato un cartello: “Il museo del Louvre resterà chiuso per motivi eccezionali”. Delusione e amarezza tra i turisti, molti dei quali avevano pianificato la visita da mesi. “È il mio compleanno, era il mio regalo”, racconta all’Afp Elisa Valentino, 31 anni, italiana, “ero venuta solo per vedere il Louvre. Domani riparto, sono molto arrabbiata”.

Il museo ha promesso rimborsi integrali per i biglietti acquistati. Ma la chiusura prolungata pesa anche sull’immagine della Francia: nel 2024 il Louvre ha accolto nove milioni di visitatori, l’80% dei quali stranieri. “Siamo tristi per la perdita dei gioielli, è imbarazzante che un furto così avvenga in pieno giorno,” commenta Adam Cooke, turista britannico, indagini all’ispettore Clouseau nei film della Pantera Rosa, anni ’60 e ’70.

Il Louvre, insieme alla Tour Eiffel, è il simbolo della capitale francese gemellata con Roma. Oggi, la sua piramide resta vuota e silenziosa, in attesa che la caccia ai ladri restituisca alla Francia un pezzo del suo tesoro perduto.

La polemica politica

Il furto ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei musei francesi, giudicata “fragile” dallo stesso ministro dell’Interno Laurent Nuñez. Il ministro della Giustizia Gérald Darmanin, ai microfoni di France Inter, ha dichiarato:

“Penso che stamattina tutti i francesi abbiano l’impressione di essere stati svaligiati. Abbiamo fallito: i ladri hanno potuto piazzare un montacarichi sulla strada, entrare in pochi minuti e portare via gioielli inestimabili, dando un’immagine deplorevole della Francia.”

Secondo Nuñez, si tratta di professionisti dello scasso, forse stranieri, noti per colpi simili. Il ministero della Cultura ha spiegato che, grazie all’intervento tempestivo degli agenti, i malviventi sono stati messi in fuga, lasciando sul posto parte dell’attrezzatura.

Gli esperti ritengono che i gioielli rubati siano quasi impossibili da rivendere, e che il furto possa essere stato commissionato o finalizzato a recuperare le pietre preziose per un’operazione di riciclaggio.

Dati: “Aperta un’inchiesta amministrativa”

La ministra della Cultura Rachida Dati ha annunciato l’apertura di un’inchiesta amministrativa per fare piena luce sull’accaduto, puntando il dito contro “quarant’anni di abbandono” nella sicurezza museale. “È stata nascosta la polvere sotto il tappeto”, ha detto a M6, aggiungendo che “dal 2022 sono state richieste più valutazioni sulla sicurezza, ma i lavori di adeguamento procedono lentamente per via delle gare pubbliche”.

“I rapinatori sono rimasti nella sala meno di quattro minuti. Sapevano esattamente cosa volevano. Uno di loro ha tentato di incendiare il montacarichi, lasciando indizi preziosi sul posto”, ha detto a CNews.

Smentita l’indagine israeliana

La direzione del Louvre ha smentito la notizia, diffusa da alcune agenzie, di aver contattato una società d’intelligence israeliana per indagare sul furto. “La direzione del Louvre smentisce,” si legge nella breve dichiarazione inviata all’Afp. La società CGI Group di Tel Aviv aveva affermato di essere stata contattata “alla luce della propria esperienza nella risoluzione del furto da un miliardo di euro al museo di Dresda nel 2019”.

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