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Papa Leone, Mattarella e Meloni alla Fao: «Fame come arma è crimine»

La premier, il presidente della Repubblica e il Pontefice all’inaugurazione del Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura


«È un triste paradosso che, proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche – anche con importanti applicazioni in campo agricolo – il mondo si trovi ad affrontare nuovi scenari di carestia, disuguaglianze intollerabili e un arretramento del sistema multilaterale, l’unico realmente in grado di offrire risposte efficaci a questi bisogni. È un’inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile».

Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione del Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura della Fao.

Il capo dello Stato ha sottolineato come «le istituzioni multilaterali impegnate nella lotta all’insicurezza alimentare rappresentino strumenti preziosi, espressione della consapevolezza che i destini dell’umanità sono indivisibili».

Mattarella ha inoltre richiamato la necessità di «una più ampia sensibilizzazione su temi tanto cruciali quanto spesso relegati ai margini del dibattito pubblico». Per affrontarli, ha detto, «i cittadini devono poter essere informati: la conoscenza resta il primo motore dell’impegno, capace di orientare le energie — soprattutto delle nuove generazioni — verso la costruzione di un futuro più giusto ed equilibrato».

Papa Leone XIV: «Fame come arma di guerra è un crimine»

Per papa Leone XIV quella di oggi è la prima visita a un’istituzione internazionale. Alla cerimonia ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Nel suo intervento, il Pontefice ha denunciato che «gli attuali conflitti hanno riportato in auge l’uso del cibo come arma di guerra». «Assistiamo – ha detto – al doloroso ritorno di una strategia crudele che condanna uomini, donne e bambini alla fame, negando loro il diritto più elementare: quello alla vita».

Papa Leone XIV ha ricordato che «il consenso internazionale che riconosce la fame deliberata come crimine di guerra sembra oggi sempre più lontano». Il diritto umanitario vieta, senza eccezioni, di colpire civili e beni essenziali alla sopravvivenza delle popolazioni», ha aggiunto, rammentando che «solo pochi anni fa il Consiglio di Sicurezza dell’Onu condannò all’unanimità questa pratica, riconoscendo il legame tra conflitti armati e insicurezza alimentare e stigmatizzando l’uso della fame come metodo di guerra». «Tutto questo — ha concluso — sembra oggi dimenticato».

Per il Santo Padre “guardando l’attuale panorama mondiale, così doloroso e desolante per i conflitti che lo affliggono, c’è l’impressione di essere diventati testimoni abulici di una violenza straziante. Le tragedie umanitarie dovrebbero esortarci a essere artigiani della pace. Il mondo non può continuare ad assistere a spettacoli così macabri come quelli in corso in molte regioni della terra”, ha concluso.

 

 

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