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A Sharm via ai negoziati di pace. Bombe su Gaza. Trump: “Muoversi in fretta”

In Egitto i mediatori per il rilascio degli ostaggi in cambio dei detenuti palestinesi. L’appello del presidente americano


Saranno giorni lunghi a Sharm El-Sheikh, la località turistica egiziana teatro della grande mediazione firmata Trump. Delegazioni di Hamas e Israele, insieme ai mediatori internazionali, sono attese oggi in per una nuova tornata di colloqui. Il presidente statunitense Donald Trump ha esortato le parti a “muoversi in fretta” per porre fine alla guerra sulla Striscia di Gaza, che dura ormai da quasi due anni.

Hamas ha annunciato che la sua delegazione, guidata da Khalil al-Hayya, negoziatore del gruppo e sopravvissuto il mese scorso a un tentativo di assassinio israeliano in Qatar, è arrivata in Egitto.

Attesa a Sharm anche la delegazione israeliana guidata dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer, dal capo dello Shin Bet e dal capo del Mossad. Si prevede che anche l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner, parteciperanno al confronto.

Donald Trump ha definito “molto positivi” i colloqui che si sono svolti finora per porre fine alla guerra a Gaza, ma ha avvertito che la tempistica e’ essenziale e che bisogna “agire velocemente” se si vuole evitare “un enorme spargimento di sangue”. “

Ci sono stati colloqui molto positivi con Hamas e con Paesi di tutto il mondo (arabi, musulmani e tutti gli altri) questo fine settimana” ha scritto il presidente Usa sul social media Truth, “per liberare gli ostaggi, porre fine alla guerra ma, cosa ancora più importante, per cercare finalmente da tempo la pace in Medio Oriente”. I colloqui, afferma il presidente, “hanno avuto molto successo e stanno procedendo rapidamente. Chiedo a tutti di agire velocemente per evitare altri spargimenti di sangue”.

Situazione molto tesa anche a Tel Aviv, dove sabato 120mila persone hanno partecipato a una manifestazione di protesta.

Nel frattempo, gli attacchi israeliani sulla Striscia proseguono senza sosta: almeno 24 palestinesi sono stati uccisi domenica, mentre una persona è morta per denutrizione forzata, ha riferito il Ministero della Sanità del territorio assediato. Dall’inizio della guerra, nell’ottobre 2023, l’offensiva israeliana ha causato la morte di almeno 67.139 persone e il ferimento di 169.583. Migliaia di altre vittime sarebbero ancora sepolte sotto le macerie. In Israele, durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, sono rimaste uccise 1.139 persone, mentre circa 200 sono state prese in ostaggio.

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