Il bilancio di 5 morti e danni a infrastrutture civili ed energetiche. Leopoli senza elettricità. Zelensky: «Terrorismo deliberato»
Un nuovo violento attacco russo ha colpito nella notte diverse regioni ucraine, tra cui Leopoli, Zaporizhzhia, Kharkiv e Sumy, con oltre cinquanta missili e circa cinquecento droni d’attacco, tra cui modelli Shahed e Kinzhal. Secondo il presidente Volodymyr Zelensky, si tratta di «uno dei più estesi raid contro le infrastrutture del gas e dell’energia dall’inizio della guerra».
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Le esplosioni hanno sfiorato anche un treno su cui viaggiavano 110 attivisti italiani del Movimento Europeo di Azione Non Violenta (Mean), partiti da Kiev e diretti al confine con la Polonia dopo la loro decima missione. Dopo circa tre ore di viaggio, nell’area di Zhytomyr, il convoglio si è trovato sotto i bombardamenti e ha udito esplosioni anche all’altezza di Leopoli. Tutti i passeggeri stanno bene e sono arrivati in Polonia, come confermato dall’Ambasciata d’Italia a Kiev.
Il bilancio provvisorio dell’attacco è di almeno cinque morti e dieci feriti, con danni diffusi alle infrastrutture civili ed energetiche. A Zaporizhzhia una persona è rimasta uccisa e nove ferite; a Leopoli parte della città è rimasta senza elettricità, e il trasporto pubblico è stato sospeso, ha riferito il sindaco Andriy Sadovyi.
Zelensky ha denunciato «un terrorismo deliberato contro le strutture civili» e ha rinnovato l’appello per un rafforzamento della difesa aerea: «Abbiamo bisogno di maggiore protezione e di una più rapida attuazione degli accordi di difesa per togliere a questo terrore aereo qualsiasi significato».
La Polonia ha reagito facendo decollare i propri aerei militari e alzando il livello di allerta dei sistemi radar e di difesa aerea. «Gli aerei polacchi e alleati stanno operando intensamente nel nostro spazio aereo — ha dichiarato il Comando operativo delle Forze armate —. Si tratta di misure preventive per garantire la sicurezza dei cittadini nelle aree più esposte».